Provata l’esistenza del monopolo magnetico, era stato teorizzato da 80 anni

bosone di HiggsLa sua esistenza era stata teorizzata 80 anni fa, ma come per il bosone di Higgs è arrivato il momento della prova. Per la prima volta è stata dimostrata sperimentalmente l’esistenza di una particella bizzarra, con un solo polo magnetico, prevista dal fisico e matematico britannico Paul Dirac.

L’esperimento realizzato da un gruppo internazionale di ricercatori coordinato dall’Amherst College negli Usa e descritto su Nature ha individuato un’inequivocabile ‘traccia’ del ricercatissimo monopolo magnetico che permetterebbe finalmente di dare importanti conferme ad alcune moderne teorie come quella delle stringhe. “L’esistenza del monopolo magnetico – ha spiegato Antonio Masiero, vicepresidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) – era stata predetta a livello teorico più di 80 anni fa ma in tutto questo tempo non siamo mai riusciti a produrli né tanto meno a vederli. Secondo la teoria, come esistono le cariche elettriche ‘separate’, come elettrone e protone, dovrebbero esistere anche cariche magnetiche ‘separate‘, i monopoli. Eppure non riusciamo a vederle”. La caccia alla ‘particella magnetica’ ha coinvolto negli anni un gran numero di enti di ricerca, tra questi anche l’Infn con l’esperimento Macro nel Gran Sasso ideato per la ricerca di monopoli magnetici ‘spaziali’, ma senza esiti.

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Manipolando le particelle di un particolare composto detto Condensato di Bose-Einstein, i ricercatori sono ora riusciti per la prima volta a vederne una ‘traccia’, non hanno osservato direttamente la particella ma sono comunque riusciti a vederne gli effetti prodotti sullo spazio circostante: “Una scoperta – ha spiegato Masiero – che ci dice che i monopoli magnetici non sono solo un’assunzione teorica”. La loro esistenza conferma alcuni aspetti cruciali per la teoria delle stringhe e ipotesi sulla nascita dell’Universo. “Si tratta di qualcosa di fondamentale in natura – ha concluso il vicepresidente Infn – e potrebbe avere importanti implicazioni future difficili da immaginare. Forse come con la scoperta dell’elettrone di cui non ci si potevano aspettare grandi utilizzi e invece oggi domina la tecnologia”.

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Fonte: www.ilfattoquotidiano.it

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