Il vaccino anti-carie esiste dal 1998, ma non viene distribuito. Perché?

dentistaLondra, 1998: i giornali pubblicano la notizia che annunciava l’imminente vaccino anti-carie. “Riportiamo un comunicato pubblicato il 26 novembre 1999 sul portale del sito governativo dell’NCBI (National Center for Biotechnology Informationscriveva: “Un vaccino contro la carie, così a lungo un argomento di ricerca puramente accademica, è attualmente in fase di fase di sviluppo clinico e potrebbe essere disponibile sul mercato entro 5-6 anni. L’approccio, ci dice che è sicuro, efficace e offre protezione a lungo termine per un massimo di un anno, si basa su una applicazione topica e non richiede iniezioni. Lo sviluppo di questo vaccino è stato reso possibile dai recenti progressi nel campo della biologia molecolare e dell’ingegneria genetica. Forse uno degli aspetti più interessanti è stato l’uso di piante verdi per produrre il vaccino. Questo articolo descrive un vaccino topico contro Streptococcus mutans, che è la causa principale della carie dentale.”

A distanza di anni il suddetto vaccino non è stato distribuito. Non è possibile trovarlo neanche a pagamento. Fatto ancora più ambiguo non se ne parla più. Non ci sono discussioni in merito alla scoperta, come se lo studio non fosse mai esistito. E di fatto, a distanza di anni, molti ancora dubitano della sua esistenza, quasi fosse una leggenda o una diceria. Ma in questo caso, si dubita a causa del semplice fatto che non si è voluto di proposito rendere pubblico il vaccino. Anche se la scoperta è oramai resa pubblica da tempo, è il vaccino stesso che tarda ad arrivare. Ma perchè? Ci sarebbero interessi economici ben più ampi (dentifrici, spazzolini, collutori e tutti i prodotti dell’odontoiatria conservativa) rispetto alla vendita di un vaccino. Comunque noi continuiamo a sperare. Il vaccino anticarie esiste ma secondo alcuni non avrebbe una utilità completa. Lo streptococcus mutans (un agente eziologico della carie) così come altri batteri viridanti del cavo orale aerotolleranti, hanno un’alta capacita di trasferire porzioni di dna ad altre popolazioni della stessa specie o differente. In tal modo, quasi come capita per l’influenza (ma in misura e modo differente) si creano spesso e volentieri linee di resistenza o che comunque sfuggono al controllo del sistema immunitario, anche quello messo in fase dal vaccino eventualmente predisposto. Per altro la stessa presenza di questi batteri del cavo orale costituisce una vera e propria flora che antagonizza lo sviluppo di altri batteri decisamente più nocivi come stafilococci o neisserie (anch’essi spesso presenti come flora transitoria). Ma questa non è una buona scusa per coprire la scoperta che in ogni caso potrebbe cambiare le sorti della nostra salute. Qui sotto, un italiano spiega la strana anomalia del caso:

Potrebbe essere questa la “giustificazione” del passo indietro? Secondo altre fonti, invece il vaccino esiste ma non è utilizzato in campi medici perchè “ancora in fase di studio”. Possibile che non ci siano altre valutazioni? Possibile che non venga utilizzato da nessun essere umano anche a scopo sperimentale? Immaginiamo un mondo senza il problema della carie: sappiamo che la grande percentuale di persone che si recano presso uno studio odontoiatra lo fa per motivi legati alla carie dentale, sappiamo ci sono diverse persone che soffrono per il mal di denti e per complicazioni più o meno gravi, sappiamo che la carie stessa in stato avanzato può causare gravi problemi di salute, persino problemi cardiaci. Ebbene un mondo senza la carie vorrebbe dire un mondo senza tutto ciò. Gli unici che avrebbero problemi “seri” sarebbero i dentisti, che vedrebbero neutralizzarsi la fetta più grossa del loro guadagno (come lavoro nel settore, rimarrebbero eventuali ricostruzioni dentali e controlli di routine). Ma se paragoniamo il problema economico di alcuni ai problemi di salute che ancora oggi affliggono l’intera umanità questo è in realtà un problema etico e morale che toccherebbe qualche dentista e magari anche le lobby delle case farmaceutiche.

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Fonti:

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http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10765778

http://www.eufic.org/article/en/diet-related-diseases/dental-care/artid/new-vaccine-tooth-decay/

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