Continuano le le analisi sul gigantesco buco documentato nella penisola siberiana dello Yamal, una delle zone più fredde e inospitali della Russia. I primi rilievi sulla voragine, il cui filmato dall’alto è stato trasmesso da una tv di stato russa, sembrerebbero prima di tutto ridimensionare la taglia del pur imponente cratere: non sarebbe ampio 80 metri, bensì circa 30; l’area in cui il suolo si è spaccato, tutt’intorno al cratere, copre nel complesso una superficie di 60 metri di diametro.
Una sorpresa: sul fondo del buco profondo una settantina di metri, ci sarebbe un lago ghiacciato, alimentato dall’acqua che – mano a mano che il permafrost è disciolto dal Sole – cade a cascata dalle pareti del cratere. Non è la prima volta che in Siberia il ghiaccio si soglie cambiando il corso della storia. Tempo fa, a causa evidentemente dell’aumento della temperatura, i ghiacciai hanno permesso di mostrare i resti di antichi mammuth congelati.
Gli scienziati hanno prelevato campioni di terra, aria e acqua per provare a far luce sull’origine della misteriosa formazione e sul suo contenuto. I risultati preliminari indicherebbero che il buco si sia formato negli ultimi due anni: gli esperti stanno passando in rassegna le immagini satellitari per provare a capire esattamente quando. Per gli scienziati ci sarebbe stato un qualche tipo di emissione dall’interno del permafrost, ma non necessariamente un’esplosione come precedentemente ipotizzato, perché non ci sono tracce di sbalzi di calore. Si è quindi ipotizzato ci sia stato un rilascio di gas dal sottosuolo, probabilmente in concomitanza con le eccezionali annate di caldo del 2012 e del 2013 nella regione, che avrebbero favorito lo scioglimento del permafrost, rendendo il terreno più friabile. La crescente pressione del gas sotterraneo avrebbe compiuto il resto del lavoro.
Queste rimangono però ipotesi ancora da verificare.
In un nuovo video diffuso sul web, i ricercatori giunti sul posto esclcudono ufficialmente che il cratere sia stato causato da un oggetto proveniente dal cielo: