Tornano la peste bubbonica, ebola, colera e tubercolosi: controlli a tappeto nel mondo

Se fino a qualche anno fa parlare di peste bubbonica, ebola, colera e tubercolosi poteva risultare anacronistico, ora è un tema più che mai attuale. In molti paesi del mondo sono ricomparsi virus e batteri che si credevano scomparsi o debellati, come l’ebola, che solo in Guinea ha mietuto 314 vittime. L’Africa è, infatti, uno dei continenti maggiormente colpiti dalle epidemie a causa della precarietà delle strutture sanitarie e della povertà dei governi, che non dispongono di mezzi e denaro sufficienti per porre fine al contagio. Guinea, Liberia e Sierra Leone sono i paesi colpiti dall’ebola negli ultimi mesi: 660 morti e oltre 1200 contagiati, vale a dire la più grande epidemia di ebola della storia. Quella più grave provocò 280 morti nello Zaire, l’odierna Repubblica Democratica del Congo, dove il virus dell’ebola si sviluppò in una variante più pericolosa, chiamata Ebola Zaire (ZEBOV), la stessa che sta da febbraio di quest’anno sta facendo strage di vittime in Liberia, Sierra Leone e Guinea.

Anche la peste bubbonica è tornata a fare paura: una città della Cina nord occidentale, Yu-men, è stata completamente isolata dalle forze dell’ordine a causa della morte di un uomo di 38 anni, probabilmente contagiato da una marmotta morta. Inoltre, i 151 conoscenti dell’uomo sono stati messi in quarantena per timore di un possibile contagio. La peste bubbonica è un’infezione batterica mortale, la stessa che decimò la popolazione mondiale nel Medioevo e che è conosciuta come la Peste Nera o la Morte Nera. Altro paese a rischio epidemia è il Madagascar, dove la Croce Rossa internazionale ha recentemente lanciato un allarme per una possibile epidemia di peste bubbonica.

Pare che nemmeno l’Italia sia sicura in termini di prevenzione e cura sanitarie: colpa dell’enorme flusso migratorio dal Nord Africa e dall’Estremo Oriente, del caldo e dei mezzi non idonei per gestire il sempre maggior numero di immigrati. La denuncia arriva da Il Tempo, che citando un dossier top secret dell’Intelligence italiana lancia l’allarme anche per il rischio epidemia: “Il numero eccezionale di migranti in arrivo rende ardui i «controlli sanitari preventivi a bordo delle nostre navi e nei punti di approdo siciliani». E, sebbene per il momento non ci siano «segnali di patologie pericolose», si rileva la diffusione fra le popolazioni africane del virus ebola (presente in Guinea, in Liberia e in Sierra Leone), del colera (in Sudan), della tubercolosi e della poliomielite (nel Corno d’Africa e nell’area Subshariana), della meningite (nell’enclave iberica di Melilla) e della mers, una sindrome respiratoria non molto diversa dalla Sars (in Algeria e in Arabia Saudita)”.

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(Fonte: https://it.notizie.yahoo.com)

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