Le verifiche sono state estese anche ai vessels che sono quei grandi recipienti d’acciaio che contengono il nocciolo, le barre di controllo e il fluido refrigerante. Il deterioramento di queste componenti può causare incidenti nucleari catastrofici con massiccio rilascio di radiazioni.Il Belgio ha però annunciato per i prossimi anni una graduale uscita dal nucleare.
Problemi di questo tipo non riguardano solo l’Europa, difatti a fine agosto 2012 Greenpeace aveva messo sotto osservazione anche la centrale nucleare argentina di Atucha come uno dei diciannove impianti a possedere un reattore potenzialmente difettoso. Anche per questi reattori si parla di crepe nella struttura che racchiude il reattore, proprio come quelle delle centrali belghe di Doel 3, e di Tihange 2. Tutte queste strutture hanno una cosa in comune: sono state fabbricate dalla olandese Rotterdamsche Doogdok Maatschappij 8rdm, azienda che ha cessato l’attività da diversi anni e che ha consegnato altre 21 strutture simili in tutto il mondo tra cui: due reattori olandesi, due tedeschi, due spagnoli, due svizzeri, uno svedese e dieci presenti negli Stati Uniti. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” che le centrali nucleari europee fossero vecchie e malandate non è una novità. Ce lo hanno testimoniato sia i numerosi incidenti e stop preventivi che i rapporti sulla sicurezza, basti citare il caso francese con il rapporto della IRSN che conferma come nessuna delle centrali nucleari francesi sia sicura in caso di eventi estremi come forti terremoti e devastanti alluvioni.