Una giornata in cui le duecento associazioni italiane che aderiscono alla Campagna Stop Ttip potranno incontrare i cittadini per spiegare loro i rischi che il trattato comporta per la collettività. Rischi che aprirebbero, nella lettura degli attivisti, una vera e propria questione democratica: “Se approvato, l’impianto del TTIP svuoterebbe di potere gli organismi eletti democraticamente a tutto vantaggio di organismi tecnici e regolatori”. Tra le iniziative in piazza, quella per raccogliere le firme – a oggi sono oltre un milione e mezzo – che accompagneranno una petizione che sarà presentata al Parlamento Europeo. Soprattutto per chiedere che i termini e gli sviluppi del negoziato in corso siano resi quanto più possibile pubblici e trasparenti.
“Con la giornata di domani la campagna segna un primo punto di vittoria. Si è rotto il silenzio su un negoziato promosso nel luglio 2013”, dice Marco Bersani del Comitato Stop Ttip. Ma quali sono i termini di questo negoziato? Ancora Bersani: “Il trattato affronta il tema delle barriere non tariffarie che limitano la libertà delle grandi imprese. Ovvero tutte quelle leggi, le normative, le procedure, spesso emanate in difesa dei diritti”. Insomma, uno svilimento del welfare in nome della competitività e del mercato. Nella lettura di Bersani, un “momento in cui passeremo dallo Stato di Diritto allo Stato di Mercato, dall’essere cittadini all’essere trattati come clienti”.
E le domande che vengono sollevate sono molte: “Se il TTIP darà benessere perché i negoziati sono segreti e non ci sono dibattiti pubblici?”. Ancora: “Se farà bene all’economia perché gli studi commissionati – in supporto ai negoziati – parlano di uno +0,48% di crescita economica a partire dal 2027?”. E perché i governi “saranno costretti a un risarcimento danni nel caso di emanazione di leggi che mettono in discussione i profitti?“. E proprio sulla segretezza dei negoziati arrivano le critiche al governo italiano dell’europarlamentare Eleonora Forenza, Altra Europa con Tsipras: “Durante il semestre di presidenza italiano il governo non ha fatto nulla per rendere più chiara la natura del negoziato in corso”.
E l’impegno contro il TTIP non vedrà coinvolte soltanto le piazze o i palazzi dell’Unione Europea. Alla Camera dei Deputati l’impegno di Sinistra Ecologia e Libertà e del MoVimento Cinque Stelle è molto alto. Tra le ultime proposte, quella di Giulio Marcon, Sel: “Dovremmo mettere in piedi un osservatorio parlamentare permanente. Non possiamo accettare che ci sia silenzio su questa dinamica che ci trasformerà tutti in clienti“. E una nuova fase di proteste è prevista per settembre, quando il negoziato in corso potrebbe subire un’accelerazione.
La manifestazione romana sarà preceduta da un flash mob al Pantheon, alle 11 del mattino. A Milano gli attivisti si incontreranno in piazza Duomo e a Napoli in piazza Dante. Due gli incontri a Firenze: alla Stazione Leopolda e al Ponte Santa Trinità.
Fonte: www.repubblica.it