Fasci di protoni per neutralizzare il cancro senza danneggiare i tessuti: in Italia la ricerca rivoluzionaria – VIDEO

L’acceleratore sperimentale per la cura dei tumori sviluppato dall’ENEA ha raggiunto i primi traguardi di progetto. Un passo avanti verso la realizzazione di un polo radioterapico di eccellenza nel Centro Italia. L’Agenzia sta sperimentando, inoltre, un nuovo dosimetro per la protonterapia che consentirà cure sempre più efficaci e meno invasive. L’ENEA sta sperimentando una nuova tecnologia che consentirà di migliorare la diagnostica nell’adroterapia, la tecnica radioterapica più avanzata per la cura dei tumori. Grazie infatti ai nuovi rivelatori di radiazioni a stato solido luminescenti, sarà possibile vedere e determinare con più precisione la forma e l’energia dei fasci di protoni, per colpire selettivamente e con la giusta intensità le cellule malate evitando così di danneggiare i tessuti sani circostanti. VIDEO:

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Massimo Piccinini (ENEA) “I protoni hanno la caratteristica che nel loro percorso all’interno del corpo, rilasciano la maggior parte della loro energia proprio alla fine del loro tragitto. Questo fa si che scegliendo opportunamente l’energia del fascio di protoni, noi andremo a danneggiare maggiormente le cellule tumorali che si trovano a una certa profondità, ma danneggeremo di meno le cellule sane che si trovano prima.”

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Questa tecnica innovativa è stata presentata al Convegno LIMS 2015 che si è tenuto nel Centro Ricerche ENEA di Frascati nell’ambito dell’anno internazionale della luce.

Massimo Piccinini (ENEA)“Attraverso questo detector basato sulla fotoluminescenza dei centri di colore nel fluoruro di litio, è possibile, acquisendo un’immagine che viene immagazzinata nel fluoruro di litio, vedere quale è la dimensione trasversale del fascio, quindi la sua larghezza. Capire se noi abbiamo bisogno di un fascio più piccolo perché dobbiamo irraggiare in modo più preciso una massa tumorale di piccole dimensioni. Questo detector ci permette anche di dosare la quantità di protoni che noi andremo a irraggiare sulla massa tumorale.”

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I promettenti risultati dei test di laboratorio sono stati recentemente pubblicati sulla rivista americana “Applied Physics Letters”. La ricerca continuerà a svilupparsi nell’ambito del progetto “TOP-IMPLART”, finanziato dalla Regione Lazio, che punta a realizzare, presso l’Istituto Regina Elena di Roma, un innovativo acceleratore lineare di protoni per radioterapie oncologiche. Nei primi test questo acceleratore brevettato dall’ENEA ha raggiunto i 27 megaelettronvolt di energia. Nei prossimi anni arriverà ad accelerare fasci di protoni a 65 e successivamente 150 megaelettronvolt per poter trattare tumori oculari, pediatrici e del cranio a fino a 15 cm di profondità.

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Fonte video e news: ENEA Channel 

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