Perché, ci dice l’insegnante di musica Dimitrios Manousis, “L’obiettivo è creare delle banche dati per poter in seguito analizzarne i risultati, e quindi condividere le informazioni”. Seguendo lo stesso approccio la ricerca ha messo a punto un modo innovativo di concepire nuovi strumenti musicali. I dettagli nelle parole di Sotiris Manitsaris, dell’Ecole Nationale Supérieure des Mines de Paris (ENSMP): “Ci ispiriamo ai gesti pianistici per creare un’ampia gamma di suoni senza dover passare attraverso meccanismi intermedi che causano interferenze fra il gesto e la musica, come i tasti, le corde della chitarra ecc.” Un archivio digitale delle arti immateriali può essere utile non solo in ambito accademico e di formazione, ma anche nel campo economico, per stimolare nuove iniziative imprenditoriali, ci dice Marinos Ioannidis, della Cyprus University of Technology, consulente nell’ambito del progetto: “Nel nostro progetto l’obiettivo è di essere in grado di condividere, modellizzare i dati e renderli disponibili a diverse industrie, come quella del turismo, dell’istruzione eccetera”.