Ogni anno, gli europei consumano in media 10 chili di carne di manzo, 22 chili di pollame e 31 chili di carne di maiale (Fonte: Ocse). Gli europei amano la carne ma non sanno che il 50 per cento degli antibiotici prodotti in Europa è destinato proprio agli animali d’allevamento. E quest’utilizzo massiccio degli antibiotici è una delle cause della crescente resistenza antimicrobica. Il sospetto è che questa resistenza antibiotica possa portare a gravi infezioni per gli esseri umani. Non è un caso che la Food and Drug Administration (FDA) ha annunciato l’intenzione di revocare l’autorizzazione all’utilizzo dell’antibiotico Carbadox negli allevamenti. Il Carbadox è utilizzato a partire dal 1970 per controllare la dissenteria e per promuovere l’aumento di peso nei suini. Ma perché gli allevatori usano così tanti antibiotici?
In un breve reportage diffuso anche sul web, Euronews fa tappa in un allevamento di suini spagnolo. Nonostante gli allevatori intervistati affermino di praticare un uso responsabile di antibiotici, è evidente come gli animali adulti siano comunque “usati” come oggetti, rinchiusi in stanze senza luce solare e circoscritti con recinzioni metalliche che arrivano persino a bloccare per intero l’animale a pochissimi centimetri. I porcellini, in poche decine di centimetri si fanno spazio per farsi allattare dalla mamma. Come documentato nel servizio di EU, alcuni non riescono ad avere il tempo e lo spazio necessario per essere allattati e rischiano la vita. Il modello di un vero e proprio lager legalizzato presente in tutta Europa per soddisfare la nostra voglia di bistecche e prosciutti. Considerato normale, a tal punto da far sorridere gli allevatori davanti alle videocamere.
Dopo tutto, se per molta gente nutrirsi spesso di carne è normale, lo è anche per loro, che con la carne hanno a che fare ogni minuto della loro vita. Ma il problema forse non è nemmeno decidere se mangiare carne o solo vegetali. E’ forse proprio il problema culturale che andrebbe aggiornato: se tutti fossero consumatori responsabili, consumando poca carne ogni settimana, ci sarebbero i soldi giusti per acquistare prodotti di qualità biologici con mangimi naturali e privi di antibiotici. L’indole dell’europeo medio di mangiare carne e prosciutti in ogni occasione della giornata porta invece ad una spietata industrializzazione delle carni animali che, ovviamente, in un sistema capitalistico del genere, porta gli animali ad essere trattati come merce da pompare e niente più. Il prodotto finale risulta scadente e persino potenzialmente pericoloso se consumato troppo spesso e in maniera errata. Il tutto è evidente in questo reportage diffuso da Euronews:
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