“L’obiettivo del nostro gesto è quello di coltivare la compassione verso gli altri esseri viventi – ha fatto sapere uno dei monaci, Venerable Dan – Non importa che siano aragoste, vermi, mosche o altri animali. Abbiamo messo questi animali dove si sentono a proprio agio e crediamo che se tutti fossero in grado di farlo, il mondo diventerebbe un posto migliore e più armonico”.
“Rispettiamo ogni scelta alimentare e non vogliamo convincere nessuno a diventare vegano o vegetariano” – ha proseguito il Monaco – “Non c’è bisogno di effettuare alcuna cerimonia o di essere buddista per praticare la compassione ed essere più gentile con tutti gli esseri viventi con cui condividiamo il pianeta e cercare di considerare anche il loro punto di vista”.