In particolare i prodotti della ditta potrebbero essere a rischio listeria, un batterio che di solito infetta prodotti freschi o crudi come latte, formaggi e verdure. Il batterio può causare listeriosi, una malattia infettiva molto grave che in alcuni casi può provocare anche la morte. A rivelarlo la stessa Nestlè, sottolineando che, pur non avendo ricevuto segnalazioni di persone infettate, la decisione è stata presa in via volontaria e precauzionale. Proprio l’anno scorso a marzo scoppiò il caso delle persone contaminate dal batterio della listeria, presente in gelati confezionati della ditta Blue Bell, consumati da persone ricoverate in ospedale per motivi diversi. In un primo momento il focolaio sembrava essere circoscritto a un ospedale del Kansas, con cinque ammalati, di cui tre morti nel periodo compreso tra il gennaio 2014 e il gennaio 2015. Ora, una ricostruzione retrospettiva ha portato il numero degli infetti accertati a dieci e l’inizio del focolaio viene datato al 2010, coinvolgendo anche Texas, Oklahoma e Texas. Per ora, la Food and Drug Administration non ritiene che ci sia un collegamento tra la contaminazione dei gelati delle due società. La Nestlè si scusa per il disagio e invita gli acquirenti a restituire le confezioni al punto vendita dove sono state acquistate le confezioni e richiedere il rimborso.
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