Questo dimostra che la Scienza non è una materia con argomenti indiscutibili, ma una serie di vittorie e sconfitte che nel tempo portano ad aggiornamenti e quasi mai a conclusioni definitive:
L’esito dello studio è stato pubblicato sulla rivista Biology Letters mette da parte l’idea del “grande pollo carnivoro”: il T. rex era coperto di squame. La nuova ricerca “dimostra senza dubbio che T. rex aveva la pelle squamosa,” – ribadisce l’autore dello studio.
Quando il T. rex fece la sua prima apparizione nella cultura pop, nella pellicola del 1928 The Ghost of Slumber Mountain, il dinosauro aveva la pelle rugosa e si alzava in piedi trascinando la coda. Gli scienziati hanno iniziato lo smantellamento questo equivoco che lo rappresentava come un rettile dall’aspetto goffo sino al 1960, e nel 1993 il film Jurassic Park, fu realizzata una ricostruzione abbastanza precisa con un dinosauro che camminava in orizzontale.
L’immagine dell’animale preistorico ha ulteriormente subito cambiamenti in questi ultimi decenni, accomunando le prove raccolte sulle specie piumate imparentate con il grande predatore. Due tyrannosauroidi, Dilong e Yutyrannus – parenti che precedettero T. rex da circa 50 milioni di anni – sembra fossero ricoperto da un manto piumoso non tanto diverso da quello degli attuali uccelli. Qui sotto una ricostruzione artistica di Yutyrannus:
Per quanto riguarda il T. rex , gli artisti hanno spesso realizzato concept art basati sulle nuove teorie. Un museo ha dato del piumaggio al suo animatronic di T. rex.
Ma tutto ciò è adesso nuovamente in discussione: i dinosauri teropodi, inclusi i tirannosauri e molti altri dinosauri a bipedi erano si imparentati con gli attuali uccelli, ma non tutti erano provvisti di penne primordiali.
Bell e suoi colleghi hanno esaminato la pelle di T. rex e dei quattro parenti stretti di Tyrannosaurus: Albertosaurus, Daspletosaurus , Gorgosaurus e Tarbosaurus.
Le tracce fossili di pelle di Tirannosauro risultano abbastanza rare, in parte perché i paleontologi sono spesso costretti a danneggiarle per arrivare alle ossa.
Da questi cerotti cutanei, che rappresentano l’addome, il torace, il bacino, il collo e la coda, del tirannosauro, i ricercatori non hanno trovato tracce di piume. Se le piume esistevano nel tirannosauro, forse erano presenti solo lungo la schiena o sulla colonna vertebrale degli animali.
“Questo non esclude la presenza di poche piume anche i più grandi tirannosauri”, osserva in maniera più cauta David Hone, paleontologo dell’Università di Londra che non è stato coinvolto nella ricerca, “ma suggerisce che mancano parti complete piumate“.
Gli scienziati propongono varie ipotesi per il motivo per cui T. rex non era coperto di piume, a differenza dei suoi parenti precedenti. “Probabilmente, l’opzione più realistica sarebbe riconducibile al fenomeno del gigantismo“, ipotizza Bell.
Tracce di piume fossili erano state individuate in dinosauri lontanamente imparentati con il T-rex, come il Dilong (un dinosauro dalle dimensioni simili a quelle di un grosso cane). Il T. rex era invece lungo come un autobus urbano. “I grandi animali hanno problemi di spargimento eccesso di calore. Essere coperti da piume non è una buona idea a meno che non si viva da qualche parte al freddo.”
Gli elefanti, per esempio, pur essendo mammiferi come i topi, non sono pelosi come i piccoli roditori. Sarebbe quindi ipotizzabile che i tirannosauri più grandi come il T-rex non erano ricoperti di piume, mentre altri tipi di animali appartenenti all’infraordine di Coelurosauria, come i predatori più piccoli, presentavano forse un inconfondibile manto piumoso, come documentato anche dall’eccezionale ritrovamento di una coda di dinosauro in carne ed ossa conservata dentro un’ambra, che mostra ancora oggi la presenza di piume sul corpo dell’animale:
Ma Yutyrannus, anche se non era così grande come T. rex , non era un cane.
“Il problema qui è che abbiamo grandi tirannosauri, alcuni con piume e alcuni senza che vivevano in climi abbastanza simili”, ha detto Bell. “Allora, qual è la ragione di questa differenza? Attualmente non lo sappiamo.”