Da quando il famoso ristorante “Noma” di Copenhagen gestito da René Redzepi si è trasferito in Messico ha visto un incredibile aumento di fatturato, segno di una richiesta di “fascia alta” piuttosto significativa in America Centrale. Un paradosso se si pensa alla disuguaglianza sociale in cui versano quei paesi (come in realtà anche gli Stati Uniti) eppure, evidentemente, proprio la differenza di ricchezza tra i vari cittadini messicani deve aver comportato un aumento dell’indotto catturando l’attenzione dei super-ricchi, abbinata probabilmente dal grande flusso turistico in territorio messicano. Uno dei piatti serviti dal fortunato ristorante:
Chiuso il locale in europa, Redzepi e il suo staff si sono trasferiti a Tulum, una cittadina sulla costa caraibica messicana dove, coinvolgendo manodopera locale, hanno servito qualcosa come 7.000 pasti in un solo mese. E’ bene ricordare che in media, ogni singolo pasto offerto dal ristorane su aggira sui 600 dollari (oltre 750 con tasse e sevizio) per un menu degustazione “hyper-local” ideato dallo stesso staff. Un altro piatto servito dal ristorante:
Redzepi è anche famoso per l’uso di ingredienti locali, cercati personalmente da lui:
Con Traspatio Maya, una rete di comunità Maya, Redzepi ha lavorato sodo per individuare le pietanze locali.
Il nuovo ristorante, battezzato con il nome di “Noma Mexico”, ma noto anche con il nome di “Noma Tulum”, ha chiuso il 28 maggio incassando oltre 4,2 milioni di dollari. Vi lasciamo con un dessert offerto dal ristorante messicano: