“Questa e’ solo una prova di fattibilita’: il nostro vero obiettivo – spiega il ricercatore Nicholas Cohrs – non era quello di presentare un cuore gia’ pronto per l’impianto, ma pensare ad un nuovo modo di sviluppare cuori artificiali”. Le pompe attualmente disponibili per la sostituzione temporanea in attesa del trapianto risultano infatti dispositivi più rigidi, con parti meccaniche che possono creare complicazioni, e soprattutto fanno fluire il sangue in maniera continua, senza il battito fisiologico. Per questo motivo “abbiamo voluto sviluppare un cuore artificiale che fosse grande quanto quello del paziente e che lo imitasse il piu’ possibile nella forma e nella funzione”, sottolinea Cohrs.
Il nuovo cuore di silicone stampato in 3D con tecnica di fusione a cera persa è invece dotato di un volume di 679 centimetri cubi con una struttura interna comprensiva di due ventricoli separati da una terza camera che viene gonfiata e sgonfiata con aria pressurizzata per fornire la contrazione meccanica necessaria per pompare il sangue.
Nel testi in laboratorio, il cuore artificiale morbido è stato collegato ad un circuito idraulico che imita l’apparato circolatorio e avrebbe dimostrato di poter contrarsi e funzionare in modo simulando il cuore umano naturale. L’attuale versione presenterebbe però dei notevoli limiti da risolvere: pare infatti che il cuore artificiale sia in grado di pompare per poco piu’ di mezz’ora, perché il monoblocco di silicone resiste soltanto per circa 3.000 battiti. Il filmato diffuso dall’equipe di ricerca medica: