“Questa scoperta rappresenta una vera bomba nel campo degli esopianeti” afferma Amaury Triaud del Geneva Observatory che, assieme a Andrew Cameron e a Didier Queloz, dopo aver scoperto grazie ai telescopi dell’ESO che inaspettatamente dei nuovi pianeti scoperti hanno moto retrogrado rispetto al movimento della stella dalla quale dipendono, e ancora più strabiliante è che più della metà dei pianeta analizzati sono pianeti di grossa taglia. Questi pianeti simili a giove hanno le orbite disallineate rispetto all’asse di rotazione delle rispettive stelle ospiti. Tutto questo sconvolge la teoria della rivoluzione. La teoria sino ad ora accettata dalle comunità scientifiche era che pianeti si formino nel disco di gas e polvere che ruota attorno alla giovane stella. Il disco protoplanetario ruota, di solito, nella stessa direzione in cui avviene il moto di rotazione della stella ma non è il caso di questa nuova scoperta. La teoria più plausibile è che pianeti gioviani (grossi pianeti gassosi) non dipendano con il disco di polvere bensì da un lento processo di evoluzione che coinvolge una sorta di “braccio di ferro gravitazionale” considerando anche che la stella sia molto più vecchia del pianeta stesso.
Scoperti esopianeti con moto orbitale retrogrado, scienziati increduli
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