Abbandonato per strada, vivere da solo e poi? Essere adottato da una famiglia? Può darsi, ma può anche darsi che dopo una vita di solitudine accada il peggio, morire di dolore dopo una serie di esperimenti in laboratorio. Questo viene approvato dalla direttiva 86/609/CEE. Da direttiva per diminuire il numero delle cavie da laboratorio a vera e propria condanna per animali da compagnia. La direttiva 86/609/CEE è stata approvata mercoledì 8 settembre con l’appoggio di gran parte del Parlamento Europeo. Ma cosa prevede questa direttiva? Si approvano le sperimentazioni prolungate e dolorose su animali che possono variare su un singolo soggetto, inoltre la direttiva introduce la possibilità di sperimentare su cani randagi, gatti e addirittura scimmie. Un crudele ragionamento sul “riciclo” di povere creature che da oggi soffriranno “legalmente” grazie alla direttiva 86/609/CEE. Fortunatamente in Italia c’è da dire che i randagi e gli animali da compagnia in generale non dovrebbero correre rischi del genere dato che non sono poche le associazioni che si stanno battendo per impedire che questa triste storia si faccia sentire anche in Italia, associazioni come quella di Michela Kuan, della Lega Antivivisezione, che accusa: “Con la nuova direttiva europea sulla vivisezione, si andrà sempre più a favore delle case farmaceutiche, in quanto si amplia la soglia del dolore per gli animali, potendo fare cosi test ancora più pesanti ed invasivi sulle cavie, soprattutto cani, gatti e scimmie”. Non sono bastati gli appelli da gruppi animalisti o semplicemente da chi ha mostrato una ragionevole compassione rivolta agli amici a quatto zampe meno fortunati, non sono bastati i gruppi su facebook, non è bastato chi come Sonia Alfano aveva chiesto il rinvio in Commissione per la direttiva 86/609/CEE:
Non è bastato. Purtroppo da mercoledì 8 Settembre 2010 cani, gatti, scimmie, creature che sono abituate ad amarci, saranno facilmente vittime del nostro egoismo senza scrupoli, ripensateci.