Decine di miliardi di pianeti rocciosi nella Via Lattea conservano la giusta temperatura per supportare acqua allo stato liquido, ci sarebbero infatti circa 100 pianeti “abitabili” distanti circa a 30 anni luce dal pianeta Terra che ruotano attorno alle loro stelle, questo è quanto affermato in un comunicato stampa divulgato dalla European Southern Observatory. Lo studio che sarà pubblicato sulla rivista Astronomy & Astrophysics ha coinvolto uno strumento chiamato “HARPS”, un cercatore di pianeti che ruotano a stelle nane rosse nella nostra galassia, che costituiscono circa quattro su cinque delle stelle della Via Lattea. La nostra galassia contiene circa 160 miliardi di stelle, nella maggior parte dei casi più deboli e più fredde del sole. HARPS ha esaminato in particolare pianeti rocciosi 10 volte meno massicci della Terra: sembra che non ci siano pianeti abitabili nel nostro sistema solare, ma questi sono comunque presenti in gran numero nella nostra galassia. “Le nostre nuove osservazioni fanno dedurre che il 40 per cento di tutte le stelle nane rosse hanno un super-Terra orbitante nella zona abitabile, dove può esistere acqua allo stato liquido sulla superficie del pianeta” afferma Xavier Bonfils, il ricercatore francese che ha condotto lo studio. Bonfils lavora presso l’Observatoire des Sciences de l’Univers a Grenoble. In questo contributo video risalente al 13 settembre 2011 l’annuncio della scoperta di 50 pianeti da parte di HARPS, 16 dei quali risultanti delle 16 “super-Terre”:
“Mentre un pianeta in grado di supportare acqua allo stato liquido potrebbe anche sostenere la vita come noi la conosciamo, gli organismi viventi non possono che essere probabilmente su una super-Terra nella zona abitabile di una nana rossa” afferma Stéphane Udry, membro del team di HARPS presso l’Osservatorio di Ginevra. Dato che le nane rosse sono più piccole e più fredda del Sole, nelle rispettive zone abitabili sono molto più vicini alla stella più del sole, causando in alcuni potenziali pericoli. “Le nane rosse sono note per essere oggetto di eruzioni stellari o segnali luminosi, che possono colpire il pianeta con raggi X o con raggi ultravioletti, che possono rendere la vita lì è meno probabile” ha continuato Udry. HARPS cerca i pianeti da osservare con precisione basandosi sul colore di una stella. La gravità di un pianeta si basa chiaramente sulla stella alla quale ruota attorno, questa tende a spingerla lontano. Tale movimento, a sua volta, fa cambiare leggermente il colore della stella visibile dalla Terra per effetto Doppler. In questo studio, i ricercatori hanno fatto le loro stime studiando 102 nane rosse visibili dall’emisfero meridionale nel corso di un periodo di sei anni. Attorno a queste stelle sono state individuate delle “Super-Terre” abitabili, stimandone quindi anche il possibile numero di questi pianeti in tutta la galassia. Altri scienziati. in uno studio separato, utilizzando il telescopio Kepler della NASA, hanno stimato che nella nostra galassia ci sarebbero più pianeti che stelle.