Roma: dal 24 agosto 2013 un geyser è apparso nei pressi dell’aeroporto di Fiumicino. La fuoriuscita di gas è apparsa da una rotatoria di via Coccia di Morto. Nei giorni successivi alla scoperta, un nucleo di rilevamento batteriologico e chimico dei vigili del fuoco ha effettuato dei rilievi sulla natura del gas: sembra possa trattarsi di una sacca di anidride carbonica solforosa con bassa percentuale di metano, quindi non pericolosa per l’uomo. Qui sotto un video:
Nel frattempo il fenomeno ha catturato l’attenzione di molti passanti e visitatori che hanno provveduto anche a filmare il geyser. Ma non è tutto: il 9 settembre 2013 un altro geyser di fango è comparso sempre sulla rotatoria di Coccia di Morto. I geologi pensano di chiudere il flusso sotterraneo con un tappo di cemento speciale. Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di una derivazione del primo fenomeno, tenuto sin dall’inizio sotto osservazione da esperti e vulcanologi. La nuova situazione è anch’essa monitorata ed è sotto controllo.
Tuttavia qualcuno sul web ha sottolineato l’insolita natura di questo fenomeno che in realtà è tutt’altro che strana, visto che la Terra è viva e la presenza di gas ed energia lo testimonia meglio di qualunque ipotesi scientifica. E se la nascita di questi “sfoghi” sia l’inizio di un nuovo evento geologico che interesserà la regione? Qualcuno addirittura parla di un nuovo vulcano. Ad ogni modo ci chiediamo se esista un piano efficiente in caso di avversità naturale nei confronti della città interessata dal fenomeno.
Per chi non lo sapesse: Il geyser è una tipologia di sorgente di acqua calda che ha delle eruzioni periodiche che creano delle colonne di acqua calda e vapore. La parola geyser deriva da Geysir che è il nome del più noto geyser islandese. I geyser sono una manifestazione del vulcanismo secondario, che si ha quando è presente una caratteristica struttura a sifone. In essa ci sono rocce permeabili, nelle quali circola l’acqua, dirette prima verso il basso e poi verso l’alto, circondate da rocce impermeabili, e nelle vicinanze è poi posta una camera magmatica. L’acqua entra nella struttura a sifone ed è riscaldata a causa della vicina camera magmatica, ma la profondità e la conseguente pressione litostatica impediscono che essa diventi vapore. In seguito risale in superficie e, con una pressione minore, l’acqua e il vapore sono liberi di esplodere in getti periodici. Il periodo è dovuto proprio al tempo necessario affinché il sifone si riempia. (Fonte: Wikipedia.org).