Sotto i nostri piedi c’è una fonte di energia pulita ed efficiente. La dimostrazione è la Fabrica del Sol di Barcellona, un vecchio edificio catalano, del secolo scorso, ristrutturato pochi anni fa per diventare un perfetto esempio di efficienza energetica.
L’edificio sfrutta la geotermia verticale che garantisce il riscaldamento invernale e regala un po’ di fresco in estate. Eppure qui non c’è un vulcano, ma il Mediterraneo è a due passi.
“Nella cultura popolare si tende a recuperare il calore del sottosuolo per riscaldarsi, per riscaldare la propria abitazione, ma non è questo il caso – spiega l’ingegnere Aniol Esquerra Alsius – La struttura che abbiamo qui, infatti, non ha bisogno di magma o di un vulcano sotto i nostri piedi. Questo è un altro sistema e richiede una profondità minore. Cento metri sono sufficienti ed è anche più economico. Con una pompa di calore, come quelle utilizzate per l’aria condizionata, è possibile sfruttare l’inerzia termica della nostra terra. La temperatura costante del nostro sottosuolo permette una produzione termoelettrica più efficiente”.
Gran parte del lavoro viene fatto da questa grande pompa di calore. Sette enormi tubi, che in realtà sono sonde, vanno sotto terra. Una potente macchina geotermica inietta acqua fredda nelle sonde che raccolgono il calore fornito dalla terra e lo convogliano nell’impianto. Poi la macchina trasferisce il calore al circuito di distribuzione come un normale sistema di riscaldamento nel pavimento. L’acqua serve come fluido di scambio per trasferire energia calda o fredda.
A 100 metri di profondità, la temperatura è più o meno costante. La geotermia verticale è un sistema molto efficiente da un punto di vista energetico.
“Il progetto Ground-Med si basa su pompe di calore tecnologiche che producono energia utile ad un edificio con un efficenza da 1 a 5 – aggiunge Aniol Esquerra Alsius – vale a dire che l’energia prodotta per il riscaldamento, il raffreddamento e l’acqua calda è 5 volte maggiore dell’energia consumata”.
La pompa di calore è stata sviluppata nell’est della Francia. Il progetto di ricerca europeo prevede lo sviluppo di macchine in grado garantire il fattore 5: con un kilowatt di energia elettrica veranno prodotti 5 kilowatt di calore per il nostro edificio.
La geotermia verticale ha un costo elevato, ma questo tipo di progetto non si limita alle nuove costruzioni. Tutti possono installarlo anche negli edifici più vecchi.
“Il punto debole dell’energia geotermica è rappresentato dalle procedure di istallazione – dice Frederic Bruyere, manager del Ciat -Oltre all’apparecchiatura, uno dei passaggi più delicati è quello di perforare il terreno. La nostra idea è quella di ridurre la portata di acqua, per ridurre i costi di perforazione. Non vi è dubbio che, con la commercializzazione e l’aumento del volume di produzione, il prezzo delle unità geotermiche si ridurrà in futuro”.
Torniamo alla Fabrica del Sol. Un collettore solare, attraverso un sistema di fibre ottiche, può illuminare una stanza come questa.
La geotermia verticale fornisce un terzo dell’energia. Gli altri due terzi sono forniti da una caldaia a biomassa e dal sole. Su una parete dell’edificio è stato installato un enorme pannello solare e sul tetto ci sono dei tubi termici. Le piante vengono sfruttate per raffreddare la struttura.
“L’obiettivo della Fabrica del Sol è quello di educare, sensibilizzare e mostrare: dire abbiamo creato questo, abbiamo l’energia solare, la geotermia, la caldaia a biomassa non basta – spiega il progettista di Ground-Med – È meglio mostrare la cose, per coinvolgere la gente e conquistare la loro fiducia”.
La ricerca europea per ottimizzare lo studio sulla geotermia verticale non si ferma a Barcellona, sono 8 i siti di ricerca nell’Unione europea in Francia, Italia, Grecia e Romania.