Da decenni gli egittologi si domandano a cosa servano i canali, forse di ventilazione, bloccati in cima che si rintracciano all’interno della Grande Piramide di Giza. Tuttavia gli studiosi dell’Università britannica di Leeds col loro robottino “Djedi” puntano da tempo a scoprire uno dei segreti più profondi dell’antichità ispezionando i condotti. Queste ricerche potrebbero far capire le dinamiche di costruzione delle piramidi.
Analoghi robot erano stati introdotti già anni fa nella piramide ma nessuno era cosi’ agile da poter ispezionare tutti i condotti come puo’ fare Djedi che è piccolo abbastanza da poter garantire una ricognizione profonda. Djedi è stato creato grazie ad una stampante 3D. Questa tecnologia ha consentito ai ricercatori di stampare parti complesse del robot e allo stesso tempo resistenti. Il robot è dotato di telecamere e un dispositivo miniaturizzato a ultrasuoni che genera una eco toccando le pareti ed è in grado di determinare lo spessore e la condizione della pietra. Una volta completata la ricerca forse alcuni misteri legati a questa antica costruzione potrebbe essere chiariti.