Schulze ha ipotizzato che su altri pianeti, in condizioni di gravità simili a quelle presenti su Marte, un coleottero bombardiere alieno potrebbe usare questo meccanismo generando una spinta tale da farlo spostare fino a 300 metri in aria.
Quindi la vita terrestre, con i suoi strumenti biochimici, potrebbe anche sopravvivere su un pianeta come Marte ovviamente con nuovi e specifici adattamenti all’ambiente.
In primo luogo, gli organismi avrebbero bisogno di un modo per ottenere l’acqua in un ambiente asciutto e molto freddo. Un possibile adattamento potrebbe essere quello di utilizzare una miscela di perossido di idrogeno piuttosto che l’acqua come liquido intracellulare.
Il perossido di idrogeno è un antigelo naturale che aiuterebbe a sopravvivere all’intenso freddo marziano. Oltretutto è anche igroscopico, il che significa che attira naturalmente molecole d’acqua dall’atmosfera.
Durante il giorno, i microrganismi simili a piante sulla superficie marziana, potrebbero effettuare la fotosintesi e arricchire le proprie cellule di perossido di idrogeno. Di notte, quando l’atmosfera è relativamente umida, potrebbero usare il perossido di idrogeno immagazzinato per assorbire acqua dall’atmosfera, simile a come fanno alcune comunità microbiche nel deserto di Atacama.
Ma adesso passiamo a Titano, grazie alla sua maggiore distanza dal Sole, Titano è molto più freddo della Terra. La sua temperatura è in media di -179 gradi celsius. Inoltre, non c’è acqua liquida sulla superficie né anidride carbonica nell’atmosfera. I due composti chimici essenziali per potere dare origine alla vita così come noi la conosciamo.
Se la vita esiste su Titano o un pianeta simile altrove nell’universo, utilizza qualcosa di diverso dall’acqua come liquido intracellulare. Una possibilità alternativa all’acqua potrebbe essere un idrocarburo liquido come metano o etano.
Tali ipotetiche creature userebbero l’ idrogeno al posto dell’ossigeno per farlo reagire con l’acetilene nell’atmosfera e produrre metano invece di anidride carbonica.
Grazie all’ambiente freddo, questi organismi dovrebbero avere cellule enormi e un metabolismo molto lento. Questo potrebbe significare che l’evoluzione e l’invecchiamento avverrebbe molto più lentamente che sulla Terra, forse aumentando la durata della vita dei singoli organismi in modo significativo.
E di esempi se ne potrebbero ancora fare tanti, è il compito degli astrobiologi a prepararci a come potrebbe essere la vita aliena su altri pianeti. L’argomento è affascinante ma solo la scoperta della vita altrove potrebbe finalmente dare un indirizzo più preciso di come si è sviluppata la vita aliena.
ma dovremo aspettare ancora, a quanto pare.
http://www.mdpi.com/2075-1729/5/3/147…
Fonte: Orsobyanco