Utilizzare la stampante 3d per la costruzione di edifici, riduce di molto i costi di trasporto e diminuisce notevolmente lo spreco di materiale, i rifiuti da smaltire risultano quindi di un numero considerevolmente inferiore. La stampante è in grado di trasformare la terra locale (argilla) in case. Una vera rivoluzione, soprattutto se si considera che molte famiglie nel mondo non possono permettersi di costruirsi una casa.
Già nel 2013 si parlava dell’ambizioso progetto nell’Incubator di Città della Scienza Paolo Cascone di COdesignLab in collaborazione con Urban fablab e Massimo Moretti di WASP. L’idea di costruire una stampante che si adatti alle esigenze di chiunque non è più un’utopia grazie anche ai nuovi makers che progettano in questo campo. Massimo Moretti da circa 20 anni lavora al WASProject: il termine WASP inglese che indica la “vespa vasaia”, questo piccolo insetto costruisce il nido depositando piccole porzioni di terra bagnata le une sulle altre, per poi compattarle con le mandibole e le zampe. Perché non prendere spunto dalla natura per costruire una casa (il nostro nido) con una stampante 3D? Video:
L’obiettivo è fornire alloggi a prezzi contenuti, sostanzialmente a costo zero e a bassissimo impatto. Il tutto – spiegano da Wasp – in una visione più estesa che guarda al modello della ‘Makereconomy’.
Il sito ufficiale del progetto WASP: www.wasproject.it