Scandalosa Unione Europea: raddoppia limite emissioni per salvare Volkswagen dalla banca rotta, la salute vale meno del business!

VolkswagenC’è l’accordo sui nuovi test su strada per le emissioni auto, ma al ribasso rispetto alla proposta della Commissione Ue. Questo prevede una soglia più alta di tolleranza di non conformità delle emissioni e un parziale slittamento dei tempi. Tutti i 28 a favore tranne Olanda, con Praga astenuta. Lo apprende l’ANSA da fonti europee.

Bruxelles, 28 ott. (askanews) – E’ un vero e proprio colpo di mano, da parte dei governi degli Stati membri, che oggi a Bruxelles hanno approvato a maggioranza qualificata una decisione tecnica sui motori delle auto che in sostanza ritarda di due anni l’entrata in vigore “effettiva” della norma Euro 6 per le emissioni di ossidi d’azoto (NOx), e allo stesso tempo accetta che venga ampiamente violata con valori molto più alti del previsto.

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La Commissione europea aveva proposto al Comitato tecnico Ue sui veicoli a motore (Tcmv), in cui siedono e votano gli esperti dei governi degli Stati membri, di rendere la norma Euro 6 effettiva per l’omologazione dei nuovi veicoli sulla base di test su strada in condizioni di guida reali (invece che in laboratorio, molto meno affidabili, come ha dimostrato lo scandalo Volkswagen) a partire dal primo settembre 2017, lasciando comunque due anni alle case automobilistiche per adeguarsi, potendo “sforare” del 60% il limite di 80 mg per Km per le emissioni dei NOx. Secondo la proposta, il rispetto del limite sarebbe diventato tassativo al primo settembre del 2019.

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Ma nel Comitato Tcmv, riunito oggi a Bruxelles, la Commissione ha trovato un’ampia opposizione alla sua proposta e alla fine è passato un accordo molto più “tollerante” sia sui valori delle emissioni che sui tempi di attuazione. Secondo l’accordo, approvato con la sola opposizione dell’Olanda e astensione della Repubblica ceca (tutti gli altri hanno votato a favore), il limite di 80 mg/Km per i Nox per l’omologazione dei nuovi modelli potrà essere verificato nei test su strada in condizioni reali solo dal settembre 2019 (invece che 2017) e potrà comunque essere superato di un fattore 2,1 (“fattore di conformità”) fino al primo gennaio 2021. In più, oltre questa data, il rispetto della norma non sarà comunque tassativo, perché il limite potrà essere ancora superato del 50% (fattore 1,5).

E’ come se il Comitato tecnico, in sostanza, avesse cambiato, annacquandola, la proposta legislativa sulla norma Euro 6, decisa fin dal 2007, e non solo le date della sua entrata in vigore. E stupisce che la Commissione europea, guardiana della legalità comunitaria, abbia accettato l’accordo degli Stati membri.

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Fonte: https://it.finance.yahoo.com/

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