Trattato Europa-Canada: la piccola Vallonia riesce a bloccare (per ora) il CETA, l’UE da la colpa “all’estrema sinistra”

L’accordo di libero scambio con il Canada che i Ventotto dovevano firmare questo martedì è in standby a causa del braccio di ferro della regione francofona con il governo federale belga. Tutto rimandato al vertice europeo di giovedì e venerdì, dice la commissaria al commercio Cecilia Malmström: “Stiamo lavorando con il governo belga e le diverse entità in Belgio per cercare di trovare una soluzione, ascoltare i timori, alcuni dei timori espressi dai valloni sono simili a quelli espressi da alcuni Stati membri. Sembra che, se ci sarà una decisione finale, sarà presa dal Consiglio europeo”.

Per una volta, quindi, non sono le divisioni fra i vari Stati membri a paralizzare l’Unione europea, ma – spiega l’ex commissario europeo al commercio Karel De Gucht – le tensioni da cui è dilaniato un solo paese, che finiscono con il mettere in scacco gli altri 27: “È davvero per ragioni di politica interna se sta accadendo questo. Perché? Perché nella parte francofona del Belgio esiste ora un partito di estrema sinistra, il Ptb, che sta avendo grande successo, e quindi ne approfitta per fare opposizione”. Se i valloni rimanessero arroccati sulle loro posizioni, una scappatoia legale potrebbe permettere di votare il Ceta a maggioranza qualificata anziché all’unanimità. VIDEO: (Euronews):

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