Sono ore febbrili al Parlamento europeo. Dopo l’elezione del nuovo presidente Antonio Tajani, tra oggi e mercoledì saranno rinnovate tutte le cariche nelle commissioni parlamentari. Il Movimento 5 Stelle, al suo insediamento a Bruxelles, fu estromesso da qualsiasi ruolo e in barba a qualsiasi forma di democrazia. Quando ancora nessuno ci conosceva tra i palazzi europei, la grande “coalizione” costituita tra i popolari del PPE (che con Tajani ha anche ottenuto lo scranno più ambito) e i socialisti dell’S&D ha deciso di escludere da ogni carica da presidente o vicepresidente delle commissioni parlamentari tutti gli eurodeputati del Gruppo EFDD. Al Movimento 5 Stelle sarebbero spettate queste cariche secondo la distribuzione dei seggi per il “Metodo D’Hondt”, un “gentlemen agreement” che mai era stato violato perché garantisce che ogni gruppo politico abbia almeno una presidenza o vicepresidenza nelle commissioni, per garantire l’inclusione democratica e la tutela delle minoranze. Fu un atto grave, tanto che il metodo di assegnazione venne soprannominato “Metodo Don’t”, ovvero negazione di qualsiasi forma di voce per i gruppi politici più piccoli del Parlamento europeo: https://goo.gl/hqNl06
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