Gli aquiloni subacquei che producono fino a 1,6 gigawatt di energia elettrica all’anno

Nella baia di Strangford Lough (Irlanda del Nord) i ricercatori che studiano come produrre energia dalle maree hanno trovato questo sito per testare i loro prototipi.

HEIJE WESTBERG, responsabile tecnico della MINESTO a Euronews: “E’ un aquilone ed è ancorato al fondo del mare. La marea genera una forza di sollevamento, l’acqua lo spinge. L’ ala (l’aquilone) vola in avanti; in realtà accelera. Il moto attiva le turbine. E quando la turbina gira, si produce l’elettricità”.

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L’aquilone è un concentrato di sensori e strumenti di comunicazione. Scienziati europei di un progetto di ricerca usano questi test per valutare miglior design, velocità e profondità sotto le onde marine cosicché l’aquilone possa produrre energia in modo più efficiente.

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NEIL LAUGHLIN, SOFTWARE ENGINEER, MINESTO:
“La velocità del flusso delle onde cambia come si puo’ notare osservando le diverse profondità. L’aquilone è molto flessibile e noi possiamo variare diversi parametri e farlo fluttuare a diverse profondità a seconda di quella che è la migliore corrente da poter sfruttare”.

L’aquilone è in grado di fluttuare in buona armonia con i flussi della marea a velocità molto diverse grazie ai materiali leggeri ma resistenti e un design completamente idro-dinamico. Linkiamo qui sotto un video diffuso da Euronews:

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HEIJE WESTBERG, CHIEF TECHNICAL OFFICER, MINESTO: “Fluttuare nel modo piu’ veloce possibile non è un obiettivo in sè. Il fatto sta nel creare quanta piu’ energia di conversione possibile. Se si vola troppo velocemente il sistema subisce stress; possono verificarsi dei guasti, errori o interruzioni, qualunque problema. Quindi bisogna cercare di ottimizzare la velocità per la produzione di energia”.

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I ricercatori stanno realizzando una piattaforma marina per evidenziare il passaggio della fauna marina e capire meglio di come interagisca con l’aquilone. L’area è nota per la sua considerevole presenza di foche.

NANCY CECILIA ZAMBRANO, TEST ENGINEER, MINESTO: “Adesso stiamo sviluppando il software del sistema. Dobbiamo poter distinguere chiaramente tra gli oggetti; Dobbiamo distinguere bene una creatura marina da quello che può essere oggetto sprofondato dalla marea”.

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I ricercatori sperano così di costruire aquiloni larghi 12 metri, ognuno progettato per produrre fino a 1,6 gigawatt ora di energia elettrica all’anno.  Attualmente, questa tecnologia comprende una fase di test delle correnti per migliorare ulteriormente l’efficienza.

PER SALOMONSSON, PROJECT MANAGER, MIDROC/POWERKITE PROJECTCOORDINATOR:
“ Partendo dalla turbina, passando alla potenza dell’elettronica e la trasmissione dell’energia elettrica alla riva … stiamo osservando quale sia il concetto attuale di questa componentistica e stiamo cercando di farla evolvere e migliorarne le prestazioni riducendo i costi di alcune componenti”.

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