Alla ricerca dei mondi perduti con le microlenti gravitazionali

Ogle, l’Optical Gravitational Lensing Experiment, è un progetto astronomico che, grazie a un telescopio polacco posto in Cile, si occupa principalmente della ricerca di materia oscura usando la tecnica delle microlenti gravitazionali, ovvero studiando la luce deviata da piccoli corpi celesti. Un metodo, questo, utile anche alla scoperta di pianeti extrasolari, compresi quelli orfani che, con un effetto fionda, sono stati buttati fuori dal sistema stellare in cui sono nati.
Grazie a 5 anni di osservazioni di Ogle i ricercatori hanno ora stabilito che i pianeti esuli di massa simile a quella di Giove sono in realtà meno di quanto preveda la teoria di formazione planetaria, mentre alcuni fenomeni di microlente gravitazionale osservati riguardano pianeti solitari di grandezza paragonabile alla Terra. Un risultato che richiede di approfondire quanto finora si pensava di conoscere sul processo che porta a far uscire tali pianeti dall’influenza gravitazionale della propria stella.
Servizio di Stefano Parisini, Media Inaf

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