‘Ndrangheta, arrestato il sindaco di Seregno (Milano) e altri 23 in Lombardia – VIDEO

È in corso, dalle prime ore dell’alba, nelle province di Milano, Monza e Brianza, Como, Pavia e Reggio Calabria, una vasta operazione di contrasto alla ‘ndrangheta condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, in esecuzione di provvedimenti cautelari emessi nei confronti di 27 persone.

I destinatari sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamento, traffico di stupefacenti, corruzione, abuso d’ufficio, utilizzazione di segreti d’ufficio e favoreggiamento.

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L’azione trae origine dagli approfondimenti avviati nel 2015 dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Milano sui summit di ‘ndrangheta tenutisi a Legnano (MI) e a Paderno Dugnano (MI), già oggetto di indagini nell’ambito dell’operazione “Infinito”. L’investigazione ha consentito di identificare gli elementi di vertice della locale di Limbiate (MB) e di individuare un sodalizio dedito al traffico di ingenti quantitativi di cocaina, con base nel comasco.

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In tutto, 27 misure cautelari: 21 in carcere, 3 ai domiciliari e 3 interdittive, firmate dai Gip Pierangela Renda e Marco Del Vecchio. I soggetti colpiti dalle 27 misure cautelari sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi, lesioni, danneggiamento (tutti aggravati dal metodo mafioso), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, corruzione per atti contrari ai doveri di ufficio, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento personale. L’inchiesta dei carabinieri, partita nel 2015, e che porta la firma dei Pm monzesi Salvatore Bellomo, Giulia Rizzo e del Procuratore della Repubblica di Monza Luisa Zanetti e dei Pm della DIA Alessandra Dolci, Sara Ombra e Ilda Boccasini, rappresenta una costola dell’indagine “Infinito”, che nel 2010, sempre coordinata dalle procure di Monza e Milano, aveva inferto un duro colpo alle “Locali” ‘ndranghetiste in Lombardia.

Nell’ambito della maxi inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Brianza e in Lombardia è stato arrestato anche il sindaco di Seregno (Monza) Edoardo Mazza, di Forza Italia.  E’ accusato di corruzione: avrebbe favorito gli affari con un imprenditore legato alle cosche, il quale si sarebbe a sua volta adoperato per procurargli voti. A legare a “doppio filo” politica e ‘ndrangheta, secondo l’inchiesta della Procura di Monza e della Dda di Milano, sarebbe stato un imprenditore edile di Seregno il quale avrebbe intrattenuto rapporti con politici del territorio, e coltivato frequentazioni e rapporti fatti di reciproci scambi di favori con esponenti della criminalità organizzata. Il suo ruolo sarebbe stato “determinante” per l’elezione del sindaco arrestato, secondo le ricostruzioni degli inquirenti. Il suo interesse era quello di ottenere dai politici una convenzione per realizzare un supermercato nel monzese. Un VIDEO diffuso in queste ore dai Carabinieri:

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I presunti esponenti della ‘ndrangheta arrestati stamane erano, secondo le indagini, dediti al traffico di droga ed alle estorsioni. Le indagini hanno portato all’identificazione del sodalizio legato alla Locale della ‘ndrangheta di Limbiate (Monza) composto da soggetti prevalentemente originari di San Luca (Reggio Calabria), che secondo l’accusa aveva avviato in provincia di Como un ingente traffico di cocaina, ed è ritenuto responsabile di alcuni episodi di violente estorsioni nella zona di Cantù (Como).

In un filmato diffuso tempo fa sui social, il sindaco di Seregno Edoardo Mazza invitava la popolazione “a non aiutare gli accattoni. Basta dare soldi a chi chiede l’elemosina. Chi ha davvero bisogno è già aiutato dal Comune. Gli accattoni sono una delle piaghe che affliggono la nostra città. Sono ovunque – aggiungeva – e non sappiamo più come trovare una soluzione“. Il VIDEO:

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A tu per tu con il Sindaco

Posted by Edoardo Mazza Sindaco di Seregno on Thursday, March 30, 2017

Sul suo profilo Facebook campeggia lo slogan “serietà, concretezza e passione” e anche un post che segnala che “ogni giovedì alle ore 12:30 in diretta streaming” il sindaco si fa trovare “a tu per tu” con i cittadini. Nella diretta del 31 agosto il sindaco Mazza si era presentato con una forbice, dopo lo stupro e l’aggressione avvenuti a Rimini. “Questo è lo strumento che molti vorrebbero utilizzare per punire gli animali che hanno compiuto questo efferato delitto. Non è rappresentativo del mio stato d’animo ma se fossi il genitore di quella ragazza” – ha aggiunto – “altro che forbice utilizzerei…”. L’ultima diretta è stata dedicata al tema della sicurezza e del bisogno dei cittadini di essere “supportati da uomini in divisa”, di cui ha detto di aver parlato con carabinieri e polizia locale. “Sono un avvocato di 38 anni, da sempre appassionato di politica, a cui mi sono dedicato per 10 anni”, si descrive sul social network definendosi anche un “moderato”.

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