Vlada, che doveva compire 15 anni il prossimo 8 novembre, era arrivata in Cina solo tre mesi fa dalla città russa di Perm in compagnia dell’assistente personale, Dmitry Smirnov, trattenuto ora dalla polizia. Il governo di Mosca vuole chiarimenti sulla tragica vicenda e chiede spiegazioni all’agenzia che aveva assunto la ragazza. Sulla vicenda si sta occupando anche Pavel Mikov, l’autorità del Cremlino sui diritti umani. La mamma della ragazza è disperata: “Mi diceva che non si sentiva bene, che era stanca e voleva tanto dormire”. La donna aveva chiesto un visto per poter raggiungere la figlia in Cina e riportarla a casa, ma non è riuscita ad avere il documento in tempo.