E’ormai da due giorni che non si sa più nulla del sottomarino militare di attacco, l’Ara San Juan, con a bordo 43 uomini e 1 donna. Il sottomarino stava tornando da Ushuaia, nell’estremo meridionale dell’Argentina, verso la sua base operativa a Mar del Plata, vicino a Buenos Aires, quando si sono perse le sue tracce.
La Marina ha attivato le ricerche. Unità militari sono già state inviate verso la zona da dove sono partiti gli ultimi messaggi del San Juan, mentre il ministro della Difesa Oscar Aguad è tornato d’urgenza dal Canada, dove stava partecipando a una conferenza Onu. Il Ministero degli Esteri ha reso noto che Cile, Stati Uniti e Regno Unito collaboreranno alla ricerca del sottomarino come anche un aereo della Nasa darà il suo contributo alle operazioni di ricerca. Fortunatamente il sottomarino è dotato di sufficiente ossigeno e cibo per l’equipaggio ma, ciò che preoccupa è il surriscaldamento delle batterie, che può provocare l’emissione di un gas clorato, mortale per gli uomini.
Il presidente del Paese, Mauricio Macrì ha scritto su Twitter “Ci impegniamo a utilizzare tutte le risorse nazionali e internazionali necessarie per trovare il sottomarino il prima possibile. Siamo in contatto con le famiglie dell’equipaggio del sottomarino Ara San Juan per informarli e sostenerli. Condividiamo la loro preoccupazione e quella di tutti gli argentini”.