Così come documentato anche da un reportage cui video condividiamo qui sotto, infatti, il virus A/H2N2 fu poco virulento, come diffusione tra uomo-uomo e si manifestò stagionalmente fino al 1968. Più tardi l’H2N2 mutò nel virus A/H3N2, che causò la cosiddetta influenza di Hong Kong negli anni 1968-1969. “Wuando Mao starnuta, il mondo si ammala” – si diceva all’epoca. In quel periodo, in Italia, l’Istituto Luce documentò il fenomeno mostrando gente a letto e mercati svuotati. A tal proposito, riportiamo qui sotto i link di alcuni video che riportano le registrazioni del settimanale d’informazione dell’epoca:
Il senatore Angelo Giacomo Mott, alto commissario per l’igiene, parlò dell’influenza Asiatica attraverso un intervento rivolto alla popolazione – link video:
La settimana Incom 00250 del 11/02/1949 Leyda: esperimenti di laboratorio per ricavare un vaccino contro l’influenza. Descrizione sequenze:bacilli dell’influenza visti al microscopio ; un medico dà al paziente un liquido per gargarismi ; due medici mettono i liquidi nelle provette che sono inserite in cassette a bassissime temperature ; gruppo di donne con camice in laboratorio inseriscono il ghiaccio trattato all’interno di uova ; medico estrae liquido dalle provette. Link video:
Nel 2005 vi fu una diffusione accidentale negli USA del virus come H2N2 a seguito dell’invio del virus in provetta in alcuni laboratori, ma non vi fu nessun contagio. Nel 2020 la storia dell’influenza asiatica è tornata nei ricordi degli italiani a causa delle similitudini di diffusione al nuovo Coronavirus, che resta comunque un virus ben diverso. Come ricorda oggi Il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, “poiché il virus Hong Kong differiva dal suo antecedente dell’Asiatica del 1957 per l’antigene emagglutinina, ma aveva lo stesso antigene neuraminidasi, si pensò che l’impatto variabile nelle diverse regioni fosse imputabile a differenze nell’immunità acquisita nei confronti dell’antigene neuraminidasi”.