“Virus era già in Italia nell’estate 2019” – studio conferma la presenza del nuovo coronavirus mesi prima dello Stato di emergenza sanitaria e il Tg1 pubblica servizio giornalistico

Il nuovo coronavirus? Era in Italia già nel 2019. Non si tratta di un’ipotesi campata in aria ma della conclusione di un nuovo studio menzionato anche nell’edizione del Tg1 di oggi 14 novembre 2020:

Secondo quanto riportato da un servizio giornalistico televisivo, infatti, un nuovo studio avrebbe confermato la presenza del virus Sars-Cov-2 già nel mese di ottobre 2019, ovvero diversi mesi prima dell’inizio dello Stato di emergenza sanitaria emesso dal Governo che ha poi visto l’introduzione di drastici provvedimenti finalizzati al contrasto della diffusione del virus. Ufficialmente, il primo caso constatato in Italia risaliva al mese di gennaio 2020, quando il virus era stato rilevato nel comune di Codogno. L’esito del nuovo studio va a constatare la presenza del virus in Italia già nel mese di settembre 2019, con un’ipotesi di circolazione dello stesso nell‘estate dello stesso anno. Come spiega Giovanni Apolone (autore dello studio):  «La prevalenza si riduce quando si guarda ai casi validati del test di neutralizzazione, pari a 6 positivi, di cui 4 in ottobre. Il dato rilevante è questo, non la proporzione di positivi, comunque suggestiva data la corrispondenza con le note prevalenze regionali». Un aspetto che andrebbe rivisto a causa delle conclusioni del nuovo studio:

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“Non ci sono dati affidabili sulla reale insorgenza dell’infezione da coronavirus 2 (SARS-CoV-2) da sindrome respiratoria acuta grave e sulla diffusione nel periodo prepandemico in tutto il mondo”si legge nella testo di presentazione dello studio, pubblicato online sul sito https://journals.sagepub.com. “Abbiamo studiato la presenza di anticorpi specifici del dominio di legame del recettore SARS-CoV-2 (RBD) in campioni di sangue di 959 individui asintomatici arruolati in uno studio prospettico di screening del cancro del polmone tra settembre 2019 e marzo 2020 per monitorare la data di inizio, e variazioni temporali e geografiche nelle regioni italiane. Anticorpi specifici per SARS-CoV-2 RBD sono stati rilevati in 111 individui su 959 (11,6%), a partire da settembre 2019 (14%), con un cluster di casi positivi (> 30%) nella seconda settimana di febbraio 2020 e numero più alto (53,2%) in Lombardia. Questo studio mostra un’inaspettata circolazione molto precoce di SARS-CoV-2 tra individui asintomatici in Italia diversi mesi prima dell’identificazione del primo paziente e chiarisce l’insorgenza e la diffusione della pandemia di malattia da coronavirus 2019 (COVID-19). La ricerca di anticorpi SARS-CoV-2 in persone asintomatiche prima dell’epidemia di COVID-19 in Italia potrebbe rimodellare la storia della pandemia”.  Link al servizio RAI:

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http://www.rai.it/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-4e092ce3-94fb-4c60-9b04-1fb7f7b75d36-tg1.html

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