Da qualche tempo le mascherine sono obbligatorie anche all’aperto, oltre che in ambienti chiusi dove sono presenti più persone. Ma sono davvero tutte false le notizie che dicono che a lungo andare l’utilizzo di mascherine possono provocare danni? Davvero sono fake news le notizie che indicano di utilizzare la mascherina lo stretto necessario e che all’aperto sono deleterie se tenute per molto tempo? Se in molti casi le mascherine chirurgiche hanno salvato molte vite dall’inizio di questa pandemia ( soprattutto se utilizzate le mascherine FP2 e FP3, cioè i dispositivi ospedalieri), nessuno si focalizza sui danni che esse possono provocare utilizzandole per lungo tempo.Andrebbero usate con parsimonia, non sono giocattoli e la natura non ci indica di utilizzare costantemente una protezione sul viso che copre le vie respiratorie, non è naturale e il corpo potrebbe a lungo andare subire danni.
Queste non sono certo informazioni inventante al momento, ma il risultato di una ricerca pubblicata sulla rivista Nature che conferma che le mascherine N95 (praticamente le fp2-fp3)
aiutano a difendersi, bloccando l’entrata di agenti patogeni del 90-95%, altri tipi di maschere invece si stima siano efficaci al 67%. Ma cosa succede nei polmoni di chi usa assiduamente le mascherine? Il dottor Alberto Donzelli specialista in igiene e medicina preventiva, è stato direttore SC Educazione alla Appropriatezza ed Evidence Based Medicine ASL Milano e per 3 anni è stato al Consiglio superiore di Sanità (organo di consulenza tecnica e scientifica del Ministero della salute italiano), adesso fa parte del CdA e Comitato Scientifico della Fondazione Allineare Sanità e Salute. Il dottor Donzelli è anche un esperto di sicurezza sul rapporto costo-efficacia delle tecnologie sanitarie, ha pubblicato su Epidemiologia&Prevenzione, uno studio dove spiega gli “effetti collaterali” dell’uso prolungato delle mascherine. Il dottore scrive che bisogna agire “evitando anche per quanto possibile usi prolungati/continuativi di mascherine all’aperto”.
Cosa dice con precisione Donzelli? In un video pubblicato in questo articolo si chiede: “Con l’uso della mascherina cosa succede nei polmoni di una persona?” “Il 95% di quello che emette un soggetto potenzialmente infettivo viene schermato. La domanda cruciale è: dove va a finire quel 95% che viene schermato? Viene in parte reinalato. C’è il rischio che la persona si faccia da sé i cicli di amplificazione, se continua a tenere a lungo questa mascherina. Continuando e reinalare i propri virus (tra cui l’attuale Sars CoV-2, ndr) li può spingere in profondità nei polmoni e negli alveoli dove non dovrebbero arrivare perché nelle vie respiratorie superiori ci sono le difese innate adattive che ‘stendono’ la maggior parte dei germi che noi andiamo a impattare con la respirazione”.
Continua: “Se arrivano troppi virus negli alveoli polmonari e si moltiplicano senza resistenza, quando arrivano dopo 10-14 giorni gli anticorpi delle difese adattativa invece di trovare poco virus ne trovano una quantità (intendendo grande, ndr) e scatenano una battaglia ma anche creando un’infiammazione altissima. Si nota questo in molti casi di soggetti che dopo un inizio blando hanno un’esplosione infiammazione e un aggravamento”.
Quindi le mascherine possono proteggere, ma allo stesso tempo peggiorare la situazione a chi purtroppo ha già contratto il virus. Questo perchè non permettono al soggetto di far si che il proprio organismo si autodifenda buttando fuori gli agenti patogeni, ma al contrario crea una barriera che può essere molto pericolosa e amplificare la situazione in modo negativo. Il dottore continua: “la situazione di un asintomatico ‘imponendogli una barriera’ come la mascherina che rischia di farlo diventare sintomatico avendo spinto in profondità i virus visto che non può respirare liberamente”, dice Donzelli. Proprio a supporto di questo è stato pubblicato uno studio di Cdc (organismo di controllo federale sulla sanità pubblica degli Stati Uniti d’America).
Questo studio ( anche se non testato su grandi numeri) sottolinea che il 70.6% delle persone che si sono ammalate di Sars-CoV-2( covid19) indossava sempre la mascherina, il 14.4% la indossava spesso, per un totale dell’85%, il 3,9% non indossava mai la mascherina. L’ideale sarebbe utilizzare come difesa il distanziamento sociale nei luoghi pubblici e no l’uso prolungato di mascherine, soprattutto all’aperto. Dove non è necessario, bisognerebbe ( quindi dove non ci sono assembramenti e si è all’aperto) evitare di respirare con protezioni sulle vie respiratorie. Ecco l’intervista la dottor Donzelli:
Fonte: affaritaliani.it
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