Danno fuoco ad un elefante per non infastidire il resort, l’animale è morto. Arrestati in India “ennesima violenza contro animali innocenti”

Veduta del parco nazionale del Mudumalai (foto embed: Wikipedia.org)

L’India, uno dei paesi più rispettosi nei confronti degli elefanti, si sta rendendo paradossalmente protagonista anche di alcuni episodi gravissimi e vergognosi che hanno causato il decesso di alcuni esemplari di questi bellissimi animali. Dopo il decesso di un elefante femmina avvenuto lo scorso anno, nel 2021 si registra una nuova crudele uccisione. Attenzione: prima di proseguire, riteniamo necessario specificare che questo post menziona un episodio particolarmente violento che può facilmente urtare le persone più sensibili. Abbiamo comunque ritenuto pubblicare questa notizia per condannare, nel nostro umile contributo sul web, questo ed altri episodio di crudeltà nei confronti dei nostri amici animali. Fatta questa dovuta premessa, passiamo a quanto accaduto in India:

Alcuni elefanti attraversano la strada nella riserva indiana (foto embed: Ooty India)

Sembra che non ci siano limiti a cui gli esseri umani si aabbassano quando si tratta di maltrattare altre specie intorno a loro. L’anno scorso, il paese è rimasto scioccato dalla morte di un elefante incinta in Kerala, morta dopo aver morso un frutto con trappole esplosive destinato ai cinghiali. Mentre l’elefante è stato la vittima involontaria, sempre dall’India è emerso un altro incidente inquietante, in cui un povero elefante è morto dopo che una gomma in fiamme è stata scagliata contro di esso. Secondo i funzionari forestali, l’incidente è avvenuto l’8 gennaio, ma è venuto alla luce solo dopo che il video dell’atto barbaro è stato diffuso pubblicamente. Secondo la ricostruzione, l’elefante era entrato in una famiglia nella zona cuscinetto della Riserva delle tigri, nel parco Nazionale di Mudumalai e aveva danneggiato un’auto di lusso parcheggiata lì. Le immagini dell’elefante ucciso:

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“Un elefante selvaggio di 50 anni è stato notato con ferite sulla schiena a novembre e negli ultimi due mesi e stavamo cercando di curarlo. A dicembre, abbiamo catturato l’elefante ferito che riportava del pus sulla zona ferita e in seguito abbiamo fornito trattamento a quell’elefante, liberandolo poi nella zona della foresta. L’elefante ha ripreso a spostarsi nella zona residenziale ma non ha causato alcun danno a nessuno. Nella prima settimana di gennaio 2020, lo stesso elefante si è spostato nell’area residenziale e questo è stato notato dai residenti e hanno iniziato a inseguire l’animale. Successivamente, hanno dato fuoco a una gomma e l’hanno lanciata contro l’animale. L’elefante è scappato con ferite da fuoco e in seguito è morto”, ha detto un funzionario forestale. Dopo che il video è diventato virale provocando indignazione, due persone, identificate come Prasad e Raymond, sono state arrestate venerdì sera ai sensi della sezione del Wildlife Protection Act con sette anni di reclusione e un’altra persona Ricky coinvolta in questo caso risulta tutt’ora ricercata. I due arrestati:

Foto embed: indiatimes.com

I conflitti uomo-elefante sono in aumento nella zona da tempo, soprattutto nelle zone cuscinetto del Nilgiris  Elephant Corridor, notificato nel 2010. Negli ultimi anni nell’area sono sorti numerosi resort e alloggi in famiglia illegali, che hanno bloccato i percorsi tradizionali delle mandrie di elefante. Cosa possiamo fare noi occidentali per non sostenere chi si macchia di questi reati? Anzitutto acquistare prodotti ecosostenibili: niente prodotti da produzioni intensive che possono causare deforestazione. La produzione di olio di palma, ad esempio, sta spingendo gli agricoltori a distruggere gli habitat naturali e la presenza di trappole esplosive potrebbe facilmente rivelarsi non causale. La presenza di resort di lusso, affascianti strutture nella foresta cui suggestive immagini possono catturare la nostra attenzione sui social, potrebbero facilmente nascondere una dura realtà fatta di uomini senza scrupoli che scacciano animali dalla loro casa per non sentirsi “infastiditi”. Questo accade anche ai danni di animali del tutto indifesi e per nulla pericolosi. Oltre ad indignarci, a raccogliere firme contri chi uccide animali, quindi, possiamo evitare di finanziare il turismo insostenibile e l’acquisto di prodotti che portano alla deforestazione, contrastando le attività di chi invece alimenta queste assurde forme di intolleranza nei confronti di animali intelligenti e sensibili come gli elefanti, un tempo completamente venerati dall’intera popolazione indiana e oggi anch’esse vittime di un consumismo, intollerante, aggressivo e, a volte, persino mortale.

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