La nazione Sapara è uno dei numerosi gruppi indigeni che vivono nell’Amazzonia ecuadoriana. Oggi con meno di 600 membri, i Sapara erano tra le più grandi popolazioni indigene della regione prima della colonizzazione europea. Con un legame forte e armonioso con la natura, queste persone seguono le loro tradizioni e, come i loro antenati, rispettano e proteggono le foreste.
8 anni fa, il governo ecuadoriano ha firmato contratti con il consorzio Andes Petroleum, consentendo lo sfruttamento delle risorse naturali nelle terre indigene della regione. Nel 2015, Ushigua e altri leader indigeni hanno testimoniato contro i crimini ambientali e indigeni commessi dal governo durante la 156a sessione della Commissione interamericana sui diritti umani (IACHR), che è stato un importante passo avanti nel portare giustizia alle loro comunità.
Gli “Ashiñwaka” combattono insieme in difesa dei diritti territoriali e collettivi della nazione Sapara. Infine, nel 2019, il Ministero dell’Energia e delle Risorse Naturali non Rinnovabili dell’Ecuador ha accolto una richiesta di forza maggiore da Andes Petroleum Ltd Ecuador a causa della “resistenza e opposizione sociale e politica” delle popolazioni indigene potenzialmente colpite dall’esplorazione petrolifera, ponendo così fine al progetto . Nel 2020 One Tree Planted ha stabilito una partnership con la Sapara Women Association per piantare 150.000 alberi autoctoni e medicinali su terre indigene, coprendo un totale di 100 ettari in comunità separate. L’azione è stata guidata da circa 120 dipendenti e volontari, per lo più donne indigene e le loro famiglie.
Gli alberi piantati sono importanti anche per le popolazioni indigene della regione, che usano le piante per rituali e medicine. Per One Tree Planted, il progetto nell’Amazzonia ecuadoriana ha un valore speciale. In primo luogo, per la questione ambientale. Proteggendo la foresta amazzonica dallo sfruttamento delle compagnie petrolifere, l’azione contro i cambiamenti climatici acquista una doppia forza: mentre le foreste continuano ad assorbire grandi quantità di anidride carbonica, i combustibili fossili che verrebbero rimossi dal sito non emettono più effetto gas serra.
Fonte: ciclovivo.com.br
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