“Negli Stati Uniti, nei primi 30 giorni dall’inizio della vaccinazione, sono emersi eventi avversi in più di 40.000 persone, tra cui circa 31.000 casi di shock anafilattico, circa 5.000 casi Neurologici e altri problemi, ma questo è solo l’inizio.” Sul web, i detrattori del vaccino menzionano spesso anche le parole Bill Gates – uno dei personaggi famosi che in più casi hanno promosso la campagna vaccinale – che sembra aver pronunciato anch’egli frasi non proprio rassicuranti su di un corpo umano che diverrebbe “produttore automatico di vaccini endogeni, in risposta a queste proteine.” La riflessione di queste dottoresse si basa su potenziali effetti collaterali, anche molto gravi, che potrebbero verificarsi in alcuni soggetti qualora il farmaco dovesse causare (così come avviene nella sindrome da Covid-19) l’oramai famosa tempesta di citochine (gravi reazioni allergiche). Questo – sostengono le professioniste – si verificherebbe una volta sintetizzata la proteina spike in grandi quantità. La differenza tra le “teorie del complotto” diffuse a volte anche da autori anonimi su blog non riconosciuti dalla comunità scientifica e ciò che invece è stato dichiarato in questo caso è che, la dottoressa Dolores Cahill è una Professoressa all’University College di Dublino dal 2005 ad oggi. Si tratta di una ricercatrice, fondatrice e azionista di aziende specializzate nel settore dell’osteopatia. La professionista è infatti riuscita ad ottenere brevetti in Europa, Stati Uniti e anche in altri stati del mondo, questo per migliorare diagnosi precoci di malattie autoimmuni e cancro. Alle controverse affermazioni della dottoressa si sono poi aggiunte quelle della dottoressa e genetista francese Alexandra Henrion-Caude e la dottoressa Dr. Tenpenny che concordano con la dottoressa Cahill con questa teoria legata ai vaccini RNAm.
Un altro aspetto controverso dell’analisi di coloro che criticano questa nuova tipologia di vaccino è legato proprio ai possibili effetti collaterali, che potrebbero, in alcune circostanze, apparire simili agli stessi effetti causati dalla malattia da Covid. Il timore di taluni, di conseguenza, sarebbe legato a possibili diagnosi errate, che – si ipotizza – potrebbero essere così erroneamente classificate come i sintomi di un nuovo ceppo di coronavirus. Si parla già di varianti inglesi, brasiliane o similari, ma secondo la teoria della dottoressa Cahill, i sintomi potrebbero dipendere da possibili effetti del vaccino RNAm presenti nell’organismo dei vaccinati. Il tutto dipenderebbe da come gli anticorpi stessi reagiranno al vaccino in via di somministrazione in questo delicato periodo storico. Il gruppo di medici parla poi degli effetti su malattie autoimmuni e conflitti tra sistema immunitario, proteine spike e globuli rossi. Le parole della dottoressa sono state poi accostate dai no vax a quelle che possono essere ritenute proprio delle analisi pessimistiche e a favore di visioni complottistiche che spesso tirano in ballo anche un report dell’OMS chiamato Agenda 21, che parla di sostenibilità ambientale e assetto demografico, ma da taluni visto come l’anticamera di un pauroso progetto di spopolamento del 95% della popolazione entro il 2030 (elementi, questi ultimi, che non risultano nella documentazione ufficiale). L’analisi, quindi, si rivela molto critica nei confronti del nuovo vaccino e viene sostenuta spesso da coloro che non vogliono assolutamente farlo. Ma quanto tutto ciò può corrispondere al vero?
In realtà, il report dell’OMS – che non riguarda i vaccini anti-covid – parla di “un ampio e articolato programma di azione scaturito dalla Conferenza sull’ambiente e lo sviluppo delle Nazioni Unite o Summit della Terra, tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992. Esso costituisce una sorta di manuale per lo sviluppo sostenibile del pianeta “da qui al XXI secolo” e non di “progetti di depopolamento“. Un conto, quindi, è far passare osservazioni basate sull’impatto che l’uomo ha sull’ambiente, un altro è sostenere ipotesi basate su rfilessioni personali prive di documentazioni certe. “Non è una sorpresa vedere un riemergere di questa teoria vecchia di decenni, che la nostra ricerca ha scoperto fiorire sui social media”, ha affermato Imran Ahmed, CEO del Center for Countering Digital Hate, un think tank. “Questo è incredibilmente pericoloso nel contesto di una pandemia globale, poiché le cospirazioni invitano quasi sempre le persone a dubitare dei consigli ufficiali del governo e del NHS, ad esempio, per rifiutare un eventuale vaccino o regole di allontanamento sociale, mettendo se stessi e il resto della società a rischio.” E ciò che è stato detto dalla dottoressa Cahill e dai suoi colleghi, ci rendiamo conto che questo piano diabolico può sembrare ottimo per la trama di un film di fantascienza. La dottoressa la scorsa primavera è stata al centro anche di un’altra bufera, dopo aver affermato che all’interno dei vaccini antinfluenzali sarebbe presente un virus della famiglia dei coronavirus estrapolato dai cani. Questa affermazione ha ovviamente creato confusione e molti medici e professioni del settore hanno aspramente denunciato questa affermazione. Inoltre in un articolo risalente a maggio 2020 su open.online viene indicata come:
“Presidente del partito di estrema destra Irish Freedom Party. Sul database bibliografico della letteratura accademica Scopus, risulta solo una certa Cahill, Dolores Josephine del University College di Dublino. L’ultimo articolo scientifico da lei firmato risale al 2017, pubblicato su Rheumatology, e risulta ritrattato. Per la precisione, l’ultima datazione su Scopus riguarda proprio la ritrattazione, mentre la ricerca apparve per la prima volta nel maggio 2016.” Viene anche criticata la sua affermazione sulla prevenzione della vitamina C, D e zinco: “Anche queste persone avrebbero potuto essere salvate diffondendo tempestivamente le informazioni preventive giuste: prendere vitamina C, D e zinco per innalzare le difese immunitarie, e tenere le compresse di clorochina a portata di mano”. E’ comunque possibile constatare come queste vitamine siano state recentemente indicate come possibili elementi a favore di una terapia mirata. Ad oggi, dopo alcuni studi è stato evidenziato come il loro utilizzo possa rivelarsi utile sia a scopo preventivo, che durante la malattia di queste vitamine e integratori può aiutare davvero e tanto contro il coronavirus. Quanto dichiarato dalla dottoressa e dai suoi colleghi è ben lungi dall’essere classificato come “verità assoluta” o come “fake news” ma sicuramente anche tali dichiarazioni accusatorie possono aiutare ad alimentare un dibattito genuino sull’argomento, aiutandoci a comprendere il funzionamento di certi meccanismi. Soprattutto se poi a parlare sono professionisti che hanno conoscenze specifiche, pur non rappresentando la maggioranza degli operatori sanitari. Di certo la cosa che possiamo dire è che c’è molta confusione e che ciò che sta accadendo nel mondo in questo particolare periodo avrà forti ripercussioni sul nostro futuro.
Fonte: conteago112.wixsite.com –open.online – buzzfeed.com