Quando i tatuaggi possono essere pericolosi, cosa fare per evitare danni gravi

I tatuaggi sono ormai una cosa all’ordine del giorno, infatti sono ben 7 milioni le persone che in Italia hanno uno o più tatuaggi. Anche i saloni per tattoo sono raddoppiati dal 2007 ad oggi, infatti l’Associazione Tatuatori,specifica che si è passati da 4 mila ad oltre 8 mila. C’è un però, come viene specificato anche sul “il Messaggero”, il 3,3% dei tatuati ha complicanze dovute ad infezioni alla pelle, oppure legate ad allergie ai colori utilizzati, reazioni granulomatose. Il fatto è che solo 1 su 10 si rivolge ad un medico o dermatologo esperto, quindi la percentuale potrebbe essere molto più alta.

Intergruppo Melanoma Italiano dopo aver visionato questi dati ha lanciato l’allarme, ponendo l’attenzione ai tatuaggi realizzati sopra i nei, infatti capita sempre più frequentemente che vengano scoperti melanomi in netto ritardo, perchè coperti dai disegni. Giuseppe Scarcella, responsabile nazionale del Dipartimento Laser & High Tech dell’Italian society of plastic-regenerative and oncology dermatology, riferisce che: “I nei non vanno mai tatuati. Questo può fare la differenza tra la vita e la morte. Visto che una diagnosi tardiva può rivelarsi fatale“.

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Ovviamente con questo nessuno vuole insinuare che il tatuaggio e l’inchiostro usato siano causa di un tumore della pelle, ma semplicemente che coprendo un neo con un tatuaggio magari con inchiostro nero, non ci si possa rendere conto che quel neo cambia, si evolve e diventa pericoloso. Per quanto riguarda gli inchiostri colorati invece Ignazio Stanganelli, presidente dell’Intergruppo della Skin Cancer Unit dell’Istituto Romagnolo per lo studio dei tumori riferisce: “I colori, non consentendo di studiare correttamente i nei possono creare artificialmente i cosiddetti melanomi sospetti. Si tratta di falsi positivi, che costringono comunque il dermatologo ad asportare la lesione, non riuscendo a giudicare, se si tratti di una forma benigna o maligna

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L’ideale, secondo gli esperti, sarebbe controllare i nei prima del tatuaggio e consigliano in modo ferreo di evitare tatuaggi a chi ha famigliarità con melanomi o tumori della pelle. Inoltre con l’aumento delle persone che decidono di tatuarsi, vi sono anche un gran numero di persone che si pente ed è bene sapere che dove vi sono nei, non è possibile utilizzare laser per rimuovere tatuaggi. “Questi o vengono rimossi chirurgicamente prima o siamo costretti a lasciare un contorno tatuato di circa 3 millimetri attorno al neo” dice Scarcella.

Una cosa grave indicata dall’Istituto Superiore di Sanità, è che solo il 58,2% delle persone tatuate ha firmato il consenso informato e altro dato allarmante è che il 7,7% dei tatuati ha un’età compresa tra i 12 e i 18 anni. Sotto i 16 anni è altamente vietato per legge sottoporsi ad un tatuaggio, sopra quell’età ed entro i 18 è possibile solo con il consenso dei genitori. Ma perchè vi sono tanti minori di 16 anni a cui vengono comunque realizzati tatuaggi? Come spiega Scarcella: “La normativa è regionale per quanto riguarda le sanzioni“. Sentra trascurare la poca serietà di qualche tatuatore.

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Fonte: ilgiornale.it 

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