Due parenti vichinghi morti in due nazioni differenti riuniti dopo mille anni. La parentela confermata mediante test del DNA

Mille anni fa, due vichinghi morirono violentemente. Uno, sull’isola danese di Funen, è morto sulla cinquantina d’anni (tanto per l’epoca!), probabilmente per una coltellata all’anca. L’altro è morto a vent’anni, un mondo lontano, ad Oxford, in Inghilterra, con il corpo pieno di ferite e gettato in una fossa comune:

Non sarebbe la prima né l’ultima volta che due persone legate da vincoli di parentela morirono separate da un vasto oceano – ma, miracolosamente, queste due persone si sono riunite un millennio dopo. Secondo l’analisi genetica, i due gruppi di ossa appartenevano a uomini strettamente imparentati:

“I test del DNA mostrano che i due uomini hanno una parentela di secondo grado“, ha detto il genetista Eske Willerslev dell’Università di Copenhagen in Danimarca. “Questo significa che sono fratellastri o nipote e zio.” La relazione della coppia è stata scoperta durante un importante progetto nel 2020 per studiare il DNA di 442 individui , dal 2400 a.C. fino al 1600 d.C. circa, da regioni di tutto l’emisfero settentrionale. Questi campioni genetici sono stati confrontati con quelli di studi precedenti, incluso un database di 922 individui preistorici e 3.855 genomi moderni:

In tali studi, non è insolito trovare individui imparentati, e in effetti gli scienziati ne hanno trovati diversi. Di solito, però, tali relazioni si trovano nelle stesse vicinanze generali. La scoperta di due uomini strettamente imparentati separati dal Mare del Nord è stata inaspettata. L’uomo sulla cinquantina, di Fionia, è stato ritrovat nel 2005. Sembrava aver vissuto una vita difficile. Ha segni di artrite in molte delle sue ossa e un’infiammazione alle costole che potrebbe essere stata causata dalla tubercolosi. Mangiava una dieta contadina con molta carne. E aveva conosciuto la violenza:

Aveva una ferita su una delle ossa del collo causata da qualcosa di appuntito, ma che era guarita. “Ma non solo”, ha detto l’archeologo Jesper Hansen dei musei della città di Odense in Danimarca. “Ha anche una violenta lesione al bacino sinistro, che potrebbe aver avuto origine da una pugnalata da una spada. La ferita di quel colpo potrebbe essergli costato la vita, perché non è guarita“.

L’uomo più giovane, le cui ossa furono scavate nel 2008, morì di una morte molto più sanguinosa durante un periodo di conflitto tra inglesi e vichinghi, che si erano stabiliti in Inghilterra dopo un periodo di incursioni terminato nell’850 d.C. Nel 980 d.C., durante il regno del re inglese thelred the Unready , ripresero gli attacchi vichinghi; nel 1002 d.C., dopo un aumento delle proteste, Æthelred stabilì che tutti i danesi in Inghilterra sarebbero stati messi a morte. Molti danesi furono uccisi in quello che divenne noto come il massacro del giorno di San Brice; altri furono uccisi nei combattimenti che seguirono. Uno di questi era il nostro giovane, il cui corpo mutilato è stato sepolto in una fossa comune a Oxford, con almeno altri 35 uomini, i cui corpi sono stati anche gravemente feriti:

C’erano almeno nove tagli sul cranio dell’uomo, causati da oggetti appuntiti. Le sue ossa mostravano anche segni di ferite da freccia e le lance erano conficcate nella sua schiena. È stata una morte brutale. Separati da tanto tempo e spazio, i due parenti ora si sono riuniti. Le ossa del giovane sono state restituite in Danimarca, dove i due scheletri saranno esposti, insieme, nell’ambito di una nuova mostra intitolata Togtet (Raid) al Museo Nazionale, che inizierà il 26 giugno 2021.