Se dovessimo mai incontrare un mondo alieno pieno di vita extraterrestre, probabilmente vedremmo molto di più che semplici alieni di dimensioni umane. Qualsiasi ambiente in grado di supportare la vita lo farebbe grazie a innumerevoli microbi extraterrestri e, come avverte l’astrobiologo e cosmologo dell’Arizona State University Paul Davies, anche virus extraterrestri:
“I virus in realtà fanno parte della rete della vita”, ha detto Davies a The Guardian. “Mi aspetto che se hai vita microbica su un altro pianeta, sei destinato ad avere – se sarà sostenibile e sostenuto – la piena complessità e robustezza che accompagnano la possibilità di scambiare informazioni genetiche”. Davies sostiene che i virus – che molti biologi sostengono non soddisfano i requisiti minimi per essere considerati vivi – sono ancora una parte preziosa di un ecosistema grazie alla loro capacità di trasferire materiale genetico da un organismo all’altro, potenzialmente portando avanti l’evoluzione.
I virus dallo spazio sembrano un ottimo concetto per un film horror, ma Davies ha ricordato a The Guardian che un virus alieno dannoso sarebbe probabilmente più pericoloso per gli abitanti del suo pianeta natale che per qualsiasi visitatore umano, principalmente perché non si sarebbe evoluto in infettare e diffondersi tra gli esseri umani. “I virus pericolosi sono quelli che si adattano molto da vicino ai loro ospiti”, ha detto Davies al Guardian. “Se esiste un virus veramente alieno, allora è probabile che non sarebbe neanche lontanamente pericoloso”.
Questo è puramente ipotetico, ovviamente. I migliori scienziati (umani) là fuori non sono ancora riusciti a trovare alcuna indicazione che ci sia un altro mondo là fuori con un ecosistema complesso come quello della Terra, per non parlare della vita. Ma anche a parte i possibili rischi di agenti patogeni alieni, l’avvertimento di Davies è un affascinante promemoria che qualsiasi extraterrestre che potrebbe essere là fuori non esisterebbe nel vuoto – probabilmente ci sarebbe ogni sorta di vita in quel momento, proprio come i ricchi ecosistemi abbiamo qui.