L’alloro (Laurus nobilis) è una pianta dalle molteplici proprietà soprattutto digestive e
respiratorie. Ottimo come soluzione per problemi allo stomaco e in caso di tosse e febbre. Le bacche dell’alloro e le sue foglie, contengono olio essenziale, acidi grassi e flvonoidi. L’alloro si utilizza come pianta aromatica, soprattutto in cucina, si utilizza per le sue proprietà digestive, espettorati, antinfiammatorie e repellenti. In passato è stato utilizzato tantissimo per curare varie patologie e aiutare ad espellere gas e alleviare coliche, favorendo la digestione. Sia le foglie che le bacche aiutano ad espettorare e stimolare la sudorazione, soprattutto in caso di febbre e tosse. Le bacche fresche sono utilizzate soprattutto per preparare l’oleoito di alloro che ha un forte effetto antinfiammatorio, emostatico e astringente utilissimo per aiutare in caso di artrite, reumatismi, dolori muscolari, possiede proprietà repellenti verso insetti e parassiti.
Si utilizza tantissimo in cucina, la specie commestibile è il Laurus nobilis, le sue foglie possono essere utilizzate per aromatizzare le pietanze, si possono utilizzare anche come infuso, si utilizzano dai 10 ai 20 gr di foglie in un litro d’acqua. Versare in acqua bollente e lasciare in infusione per 10 minuti. Dopo filtrare e bere l’infuso, favorisce la digestione, combatte i dolori di stomaco e gli stati influenzali. L’olio essenziale di alloro si utilizza solitamente miscelato con un olio vettore e a livello topico aiuta contro i reumatismi, oppure può essere utilizzato come repellente per le piante, per l’orto e per gli animali domestici. L’alloro non presenta tossicità, l’unica controindicazione è che deve essere evitato dalle persone allergiche, ovviamente come qualsiasi cosa non bisogna abusarne.
In passato è stato utilizzato come rimedio contro la peste e anche per regolarizzare il ciclo mestruale. Inoltre con l’oleito di alloro si può preparare il sapone di Aleppo, sapone molto delicato soprattutto per chi ha pelli sensibili o soffre di allergie. Il largo uso nella cucina siciliana ha fatto si che diventasse un alimento inserito nella lista prodotti agroalimentari tradizionali italiani (P.A.T), e dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (Mipaaf) come prodotto tipico siciliano.
Fonte: sorgentenatura.it