
“Durante gli scavi effettuati presso la necropoli di San Genesio, l’analisi tafonomica ha permesso di individuare un piccolo nucleo di tombe distintive datato al VI secolo ed inserito nel più ampio contesto delle sepolture autoctone” – comincia così il contenuto di uno studio scientifico pubblicato online sulla piattaforma springer.com che prosegue:

“Questo gruppo era caratterizzato da elementi quali bare in legno e sepolture a tronchi d’albero, elementi tipici dell’ambiente culturale germanico. Inoltre, l’analisi antropologica dei resti scheletrici ha individuato un caso di Deformazione Craniale Artificiale (DAC), elemento distintivo delle etnie gotiche. Gli individui con ACD sono estremamente rari nella documentazione archeologica italiana e sono legati al periodo in cui avvennero le migrazioni gotiche. Il soggetto, sepolto in una bara di legno, era un individuo maschio con il cranio deformato, politraumatizzato e molto probabilmente ucciso in combattimento, forse durante la Guerra Gotica” – specificano i ricercatori:

“Il presente studio, nonostante l’assenza di corredi funerari tradizionali germanici, ha consentito di ipotizzare l’esistenza a San Genesio di un gruppo alloctono, teoria ulteriormente supportata dall’analisi isotopica dello stronzio” – hanno aggiunto i ricercatori. Lo studio disponibile online sulle seguenti piattaforme:
https://link.springer.com/article/10.1007/s12520-022-01515-4