La scienza parla solo di viaggi nel tempo di sola andata e mai di ritorno al passato. Infatti si ritiene impossibile il fatto di avvicinarsi a velocità tali da curvare lo spazio-tempo e saltare il futuro prossimo. Tutto ciò si basa sulle teorie con basi scientifiche legate alla teoria della relatività di Albert Einstein.
Anche se questo per la scienza è impossibile c’è un uomo che ha raccontato in punto di morte di aver vissuto nel 3906 e poi essere tornato indietro. Il suo nome è Paul Amadeus Dienach, nato a Zurigo nel 1884. E’ stato un insegnante di tedesco e francese, ad un certo punto della sua vita contrae una malattia misteriosa: l’encefalite letargica che lo porta per ben due volte ad entrare in uno stato letargico comatoso. Questo può durare ore, giorni, ma anche anni.
Viene colpito da questa malattia per ben due volte nel 1917 e nel 1921 dove rimane in coma per circa 1 anno. Al suo risveglio, si trovava in un ospedale di Zurigo, gli viene diagnosticata la tubercolosi. In seguito a questo si trasferisce ad Atene proprio per migliorare i suoi problemi di salute, qui inizia ad insegnare tedesco e francese e conosce Georgios Papachatzis, un suo allievo a cui affiderà poi la traduzione dei suoi diari.
Nei suoi diari racconta di essersi svegliato nell’anno 3906 e aveva il nome Andreas, era accudito da alcuni infermieri che parlavano una lingua nordica e qui il mondo era cambiato tantissimo. Ecco un testo tratto dal suo libro “Chronicles from the Future“:
“Il XX e XXI secolo sono funestati da guerre mondiali, dall’oppressione dell’uomo sull’uomo e dal mancato rispetto della natura. I valori cambiano e lo smodato consumismo distrugge il pianeta e le coscienze degli uomini. Sono anni dove il potere economico e politico è detenuto da un Nuovo Ordine del Mondo. Violenza e povertà dilagano, in particolare in Africa e in Asia. Il pianeta è sovrappopolato e Marte diventa la meta di una colonia terrestre, che dura poco, perché dopo una sessantina d’anni un evento catastrofico spazzerà via tutti i 20 milioni di persone che lo abitano.
Nell’anno 2309 il Vecchio Continente sarà quasi completamente annientato da una guerra nucleare. La popolazione sopravvissuta sul pianeta inizia a migrare, e nell’Europa del sud arrivano genti dal nord. Gli uomini sono ormai quasi privi di una qualsiasi forma di vita spirituale.
Segue l’età degli eroi che per i nostri posteri è l’Era Antica o Eldere, durante la quale, alla fine del XXIV secolo, nasce un governo mondiale, che porta legalità e ordine: il pianeta non è più diviso in nazioni, e tutti si sentono cittadini della Terra. Il rinascimento inizia nel 2894, in un luogo tra Grecia e Macedonia chiamato Valle delle Rose, dove nasce il “Movimento dei Duecento”, dal quale riparte una nuova spiritualità ed anche un uomo nuovo dal punto di vista fisico, frutto di un modo di vivere diverso, più libero e gioioso.
Arriva infine l’età della ragione che per i nostri posteri è la Nuova Era o Nojere, dove spicca un uomo Alex Volky, che nel 3382 libera gli uomini dal dolore e insegna loro a trovare una nuova spiritualità e una gioia immensa grazie alla meditazione, talmente forte da risultare mortale se non si è pronti a riceverla.
Nel 3842 sbocciano le prime rose blu di un saggio giardiniere, dopo cinquanta anni di tentativi, nella Valle delle Rose.”
Un futuro molto particolare quello raccontato da Dienach, secondo la sua descrizione in questo nuovo mondo si lavora solo due anni della propria vita dai 19 ai 21 anni, dopo ognuno è libero di gestire la propria vita come preferisce, non c’è più il concetto di proprietà privata e anche il matrimonio non esiste più. L’amore libera ha la meglio, anche se la procreazione è controllata, deve essere autorizzata dallo Stato per evitare sovrappopolazione. Sarà realmente quello che ci aspetterà in futuro?
Fonte: curioctopus.it