In Via Cassia a Roma, in un cantiere edile viene scoperto a 5mt di profondità il corpo imbalsamato di una bambina di 8 anni, era conservato in un sarcofago. Non è una scoperta recente, ma risale al febbraio del 1964. Il corpo è di una bambina vissuta tra il 150 e il 200 d.C., in quel periodo i romani non usavano mummificare i defunti, quindi si pensa che questa bambina sia morta in Egitto e poi trasportata in Italia. Nel sarcofago sono stati trovati alcuni gioielli molto rari e di grande valore e una bambola d’avorio, con gli arti snodati e molto curata nei dettagli, anche la capigliatura era come la moda dell’epoca.
Le antiche bambole dell’epoca solitamente avevano le sembianze di donne adulte che ricordavano per lo più dee come Venere. La tradizione prevedeva che ogni bambina si separava dalla sua bambola alla vigilia delle sue nozze, veniva offerta nei templi agli dei che proteggevano la famiglia. Anche il rito di staccarsi da essere indicava il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Come in questo caso, anche in altre tombe dell’epoca sono state trovate bambole simili che hanno accompagnato le loro padroncine defunte prematuramente nel passaggio dalla vita terrena a quella ultraterrena.
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