Durante la ricerca, il team di studiosi ha mostrato come le immagini a colori ad alta risoluzione – stampate su una comune stampante laser – possano essere cancellate, con una soluzione alcalina, senza causare alcun tipo di danno alla carta. Dopo aver immerso la carta di girasole nella soluzione, l’inchiostro rimane fluttuante, quindi puoi estrarlo e attendere che si asciughi prima di riutilizzarlo: completamente pulito.
Lo studio ha mostrato che questo nuovo processo, chiamato informalmente “stampa e non stampa”, può essere ripetuto almeno otto volte. Cioè, senza perdere l’integrità strutturale della carta o la qualità delle immagini stampate. Differenze tra la stampa su carta comune e su carta girasole.
Carta di girasole
Il processo di produzione della carta a base di polline è simile alla produzione del sapone, spiegano gli scienziati. La tecnica parte dall’idrossido di potassio, che viene utilizzato per rimuovere i componenti cellulari incapsulati nei granelli di polline di girasole e trasformarli in particelle morbide con una consistenza gelatinosa. Già in questa fase, il team rimuove il componente di polline che causa allergie, rendendo la carta anallergica.
I ricercatori utilizzano quindi l’acqua deionizzata per rimuovere eventuali particelle indesiderate dal materiale risultante. La carta di girasole è anche trattata con acido acetico per renderla insensibile all’umidità. “Ricerche precedenti hanno dimostrato che la carta pollinica può piegarsi e arricciarsi in risposta all’umidità nell’aria. Per stabilizzare la nostra carta e renderla insensibile all’umidità, abbiamo deciso di immergere il materiale in acido acetico, un componente attivo dell’aceto, e i risultati sono stati eccellenti”.
Il prossimo passo è inserire il gel in uno stampo piatto e asciutto e attendere che si asciughi. Da questo processo nasce un’alternativa alla carta, con uno spessore di circa 0,03 mm, più flessibile e traslucida. Gli scienziati di Singapore ritengono che la “carta pollinica” potrebbe rivelarsi un’alternativa ecologica alla carta convenzionale. Quest’ultimo avviene attraverso un processo multifase con un notevole impatto ambientale.
Inoltre, potrebbe aiutare a ridurre le emissioni di carbonio e il consumo di energia associati al riciclaggio della carta convenzionale, che prevede la rimozione della polvere, la sabbiatura (rimozione del toner dalla stampante) e la ricostruzione. Il gruppo di ricerca con campioni della carta.
Il team sostiene inoltre che i granelli di polline vengono prodotti regolarmente e in grandi quantità nella riproduzione delle piante, rendendo possibile la raccolta e la produzione di carta senza tagliare le piante. Inoltre, oltre al polline di girasole, la ricerca mostra che anche la camelia e i grani di polline di loto possono essere utilizzati per produrre un materiale simile alla carta.
Fonte: ciclovivo.com.br