Le storie dei bambini del Titanic dopo 110 anni

110 anni fa, esattamente il 14 aprile 1912 in tarda sera alle 23.40 il Titanic colpisce l’iceberg. Alle 2.20 del 15 aprile la nave inaffondabile, affonda negli abissi dell’oceano,1500 le vittime. Tra i passeggeri c’erano anche 123 bambini di età compresa tra 0 e 14 anni. Nello specifico 7 erano di prima classe, 26 di seconda e 90 di terza classe. Inoltre c’erano anche due ragazzini di 14 anni che facevano parte dell’equipaggio, chiamati ‘Bellboys’.

In prima classe i bambini che riuscirono a salvarsi furono 6. La piccola Lorraine Allison morì purtroppo insieme ai genitori. Nella confusione del momento solo il fratellino Trevor riuscì a salvarsi, imbarcato assieme alla baby sitter. Mentre i genitori e la piccola rimasero sulla nave fino alla fine, proprio alla ricerca del piccolo, che era in salvo. Per loro non ci fù nulla da fare.

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In seconda classe si salvarono tutti e nello specifico è famosa la storia dei due fratellini rimasti orfani. I Navratil, vennero affidati dal padre ad una scialuppa. Michel Marcel e Edmond, erano stati sottratti alla custodia della madre, il padre salì sul Titanic con i due figli con un nome falso, facendo credere agli altri passeggeri di essere vedovo. Prima che il Titanic affondasse, l’ultima scialuppa disponibile era solo per donne e bambini e l’uomo decise di affidare i bambini alle persone presenti su quella scialuppa e di lasciarli andare.

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Il piccolo Michel che all’epoca aveva 4 anni, racconta che suo padre gli disse: “Figlio mio, quando vostra madre verrà a prendervi, come sicuramente farà, dille che l’ho amata veramente, e ancora la amo. Dille che mi aspettavo che lei ci raggiungesse, affinché noi tutti potessimo vivere felicemente insieme nella pace e nella libertà del Nuovo Mondo.”

Navratil morì sul Titanic e il suo corpo fu recuperato e sepolto in un cimitero ebraico in Canada, a causa del suo nome falso. I bambini furono affidati ad una superstite francese, erano molto piccoli e non parlavano inglese, quindi all’inizio fu impossibile identificarli. La madre riuscì a riconoscerli e raggiungerli attraverso le foto sui giornali. Solo il 16 maggio 1912 i bambini si riabbracciarono con la loro mamma a  New York, tornarono in Francia a bordo dell’ Oceanic.

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In terza classe i bambini deceduti furono molti di più, su 90 ne morirono ben 59. In terza classe erano molte le famiglie con bambini presenti a bordo, per poter arrivare nel nuovo mondo e ricominciare con una nuova vita. Le famiglie numerose vennero separate in differenti cabine e nel trambusto al momento dell’impatto e anche successivamente, era quasi impossibile ricongiungersi con tutti. Immaginiamo la nave che imbarcava acqua, gente terrorizzata e il pavimento che si inclinava sempre più.

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La famiglia più numerosa in terza classe erano i Sage, provenienti dall’Inghilterra. Frank Sage si era imbarcato con sua moglie e i loro 9 figli. L’uomo con il figlio maggiore di 21 anni, aveva lavorato in Canada ed erano tornati per poter vendere ciò che avevano in Inghilterra e ripartire con tutta la famiglia. Avevano prenotato un biglietto per un’altra nave, ma in quel periodo c’era stato uno sciopero dei minatori di carbone e questo aveva provocato la cancellazione di molte partenze navali, cosi gli avevano cambiato il biglietto originale con quello del Titanic.

Tutta la famiglia riuscì ad arrivare sul ponte, nel momento in cui l’ultima scialuppa stava per essere messa in mare. Solo la loro figlia più grande riuscì a salire, ma scese subito dopo preferendo restare con il resto della famiglia. Purtroppo morirono tutti, venne identificato solo il corpo del figlio tredicenne, gli altri anche se con molta probabilità sono stati trovati, non furono mai identificati.

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Un’altra famiglia di terza classe era quella dei Goodwin. Frederick e Augusta con i loro 6 figli, La maggiore aveva 16 anni, il più piccolo neanche 2 anni. I fratelli di Frederick si erano stabiliti negli Stati Uniti da qualche tempo e avevano trovato lavoro anche per lui. Anche loro dovevano imbarcarsi su un’altra nave, ma a causa dello sciopero furono imbarcati sul Titanic. Non si sa se riuscirono ad uscire dalle loro cabine e arrivare sul ponte, quello che è certo è che morirono tutti in mare. Il primo ad essere recuperato fu il corpicino del piccolo Sydney, che fu identificato solo nel 2011 grazie al dna. Gli altri non sono mai stati identificati.

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Le storie dei bambini del Titanic sono davvero tante, possiamo ricordare quelle dei Bellboys, erano poco più che bambini avevano 14 anni e il loro compito era quello di  aprire le porte ai passeggeri di prima classe, portare le valigie e fare piccole commissioni. Erano in due e si chiamavano Frederick Hopkins e William Watson, avevano avuto già esperienza l’anno prima sull’Olympic, un’altra nave della White Star line. Venivano pagati 2 sterline al mese. Nella notte dell’incidente, gli fu ordinato di attendere al loro posto, fino al momento in cui non c’era praticamente più nulla da fare. L’ultima volta che furono visti, fu sul ponte a fumare una sigaretta. Il Bellboy Frederick Hopkins:

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Fonte: vanillamagazine.it

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