Un altro funzionario portuale ha confermato l’incidente, assicurando che l’equipaggio è stato salvato, ma non gli animali. Ha affermato di temere “un impatto ambientale dopo l’annegamento di migliaia di animali” nel Mar Rosso, nonché un’interruzione delle attività portuali. Secondo questo funzionario, la nave poteva trasportare fino a 9.000 animali, ma erano state apportate modifiche per aumentare questo carico massimo. “La nave aveva già trasportato 12.000 animali, ma questa è la prima volta che c’erano più di 15.000 animali a bordo“, ha detto. Il porto di Suakin si trova a 60 km a sud di Port Sudan, il porto principale del paese. Il 25 maggio i suoi moli erano stati devastati da un incendio:
Era stata aperta un’inchiesta per accertare le cause. Le importazioni e le esportazioni dal Sudan, dal Ciad, dall’Etiopia e dalla Repubblica Centrafricana, così come il petrolio dal Sud Sudan, passano attraverso i porti del Mar Rosso del Sudan. Il Sudan, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, uno dei paesi più poveri del mondo, ha perso il 40% delle sue entrate in ottobre quando la comunità internazionale ha interrotto gli aiuti per rappresaglia al colpo di stato del capo dell’esercito, generale Abdel Fattah al-Burhane. Non si tratte dell’unico episodio nel suo genere avvenuto negli ultimi anni:
Nel 2019, la nave cargo Queen Hind, si ribaltò dopo aver lasciato il porto di Midia, al largo della costa della Romania. In quell’episodio, a morire annegate furono circa 14.000 pecore. Stragi di massa che andrebbero contrastate attraverso leggi e regolamenti più severi ed efficaci.