I non vedenti sarebbero in grado di percepire proprio battito cardiaco meglio dei vedenti – mostrano i risultati della ricerca degli scienziati dell’Università Jagellonica di Cracovia e dell’Istituto svedese Karolinska:
I risultati indicano che dopo la perdita della vista, la plasticità del cervello porta a una migliore capacità di percepire i segnali dall’interno del corpo. “I nostri risultati sono un passo importante nello studio della plasticità cerebrale e mostrano che i non vedenti non solo sono in grado di sentire e toccare, come sappiamo da studi precedenti, ma anche di accedere ai segnali dall’interno del corpo. Questo, a sua volta, ci permette di capire meglio come i non vedenti percepiscono le proprie emozioni in assenza di informazioni visive” – ha affermato Marcin Szwed, il cui laboratorio partecipa alla ricerca. L’esperimento è stato condotto dagli scienziati su 36 volontari ciechi e 36 vedenti:
“Durante l’esperimento, abbiamo voluto testare la capacità dei soggetti di percepire i propri battiti cardiaci contando i battiti. In questo modo, abbiamo deciso di verificare se i non vedenti hanno una migliore percezione del proprio corpo” – ha spiegato la coautrice Dominika Radziun. I partecipanti allo studio dovevano concentrarsi esclusivamente sui propri battiti cardiaci, non erano autorizzati a controllare il polso manualmente. Hanno misurato i battiti cardiaci per diversi brevi periodi:
Hanno quindi riportato il numero di battiti che hanno calcolato con il numero effettivo di battiti cardiaci registrati. Hanno anche dovuto valutare su una scala da 0 a 10 quanto bene pensavano di aver svolto il compito. Lo studio ha dimostrato che i non vedenti sono più precisi nel sentire il battito cardiaco rispetto ai vedenti. Non ci sono state differenze tra i gruppi nel modo in cui hanno eseguito il compito o nel numero di battiti cardiaci al minuto.
La pubblicazione scientifica consultabile qui: https://psycnet.apa.org/fulltext/2023-53761-001.html
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