Partendo da un teschio, ricostruito il volto di un egiziano vissuto 35.000 anni fa – foto e video

Due ricercatori brasiliani sono riusciti a ricostruire il volto di un uomo egiziano vissuto quasi 35.000 anni fa utilizzando tecniche di imaging digitale, secondo la rete americana “Cnn“:

- Prosegue dopo la pubblicità -

L’archeologo Mouser Santos e il grafico 3D Cicério Moraes si sono affidati ai resti scheletrici di un uomo trovati in un sito archeologico in Egitto per ricreare un’immagine digitale. L’immagine pubblicata mostra un volto dettagliato del cranio di un uomo vissuto migliaia di anni fa:

- Prosegue dopo la pubblicità -

Successivamente, l’analisi antropologica ha stabilito che i resti scheletrici appartenevano a un uomo di origine africana di età compresa tra 17 e 29 anni al momento della sua morte, e l’analisi ha indicato che era alto 1 metro e 62 centimetri. Il team brasiliano ha utilizzato il processo di scansione, che aiuta gli archeologi a ricostruire i tratti del viso di una persona deceduta dai resti del suo scheletro. fotogrammetrica, che hanno permesso loro di estrarre informazioni tridimensionali dalle immagini dei resti dello scheletro dell’uomo nel Museo Nazionale della Civiltà Egizia. Uno dei video diffusi da Moraes:

E lo scorso febbraio, gli scienziati sono riusciti a ricostruire il volto umano di una donna vissuta durante il periodo del regno nabateo, per la prima volta nella storia, secondo una dichiarazione della Commissione reale per il governatorato saudita di Al-Ula. Reale per il Governatorato di Al-Ula è riuscito a ricostruire il volto di una donna della civiltà nabatea che esisteva nella penisola arabica secoli fa. A questo proposito, il designer Cicério Moraes ha dichiarato alla CNN che “A seconda dei teschi di persone viventi, oltre al lavoro svolto nel campo della medicina legale, rimane la possibilità che l’immagine raggiunta sia simile alla forma originale”.

- Prosegue dopo la pubblicità -

- Prosegue dopo la pubblicità -

Santos e Moraes sperano che il loro lavoro vada a beneficio della ricerca di altri archeologi sull’evoluzione umana.”Il fatto che questo individuo abbia più di 30.000 anni lo rende importante per comprendere l’evoluzione umana“, dice Santos. Morais ha sottolineato che, con l’eccezione del fatto che la mascella dell’uomo antico è più forte della mascella dell’uomo moderno oggi, siamo quasi completamente uguali, osservando che “se quest’uomo uscisse a camminare per strada oggi, la gente non noterebbe alcuna differenza tra lui e gli altri”.

#archeologia #egitto #anticoegitto

- Prosegue dopo la pubblicità -
Se ti è piaciuto questo articolo e non vuoi perderti i nostri aggiornamenti pui seguirci anche su Telegram al seguente indirizzo >https://t.me/globochannel<. E' inoltre possibile seguirci su Facebook cliccando "MI PIACE" e poi "segui" su questa Pagina >www.facebook.com/GloboChanneldotcom<. GloboChannel.com è anche su twitter.com/globochannel1, su instagram.com/globo_channe_ita/ e su linkedin.com/company/globochannel.