mercoledì, Marzo 19, 2025
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C’è un gigantesco buco gravitazionale nell’Oceano Indiano e forse adesso sappiamo perché. Lo studio scientifico

Ondulazione geoide in falsi colori. (Centro internazionale per i modelli globali della Terra/Wikimedia, CC BY 4.0)

È vero, recentemente gli scienziati hanno fatto passi avanti nella comprensione dell’origine del “buco gravitazionale” nell’Oceano Indiano o si tratta di informazioni eccessivamente enfatizzate? Gli autori di GloboChannel.com hanno effettuato una ricerca specifica attraverso un lavoro di fact checking:

La notizia – salvo fotomontaggi diffusi sul web che mostrano vortici nell’oceano – è sostanzialmente vera ma non va confusa con l’idea (errata) che nell’oceano possa esserci un enorme vortice che inghiotte tutto ciò che incontra perché così non è. Lo studio scientifico, infatti, riguarda una depressione ubicata sotto le acque oceaniche, in realtà ben nota da tempo. La vera notizia è che nel 2024 i ricercatori dell’Indian Institute of Science pensano di avere un’idea migliore dei tipi di fenomeni planetari che potrebbero essere coinvolti. “Tutti questi studi [passati] hanno esaminato l’anomalia odierna e non si sono preoccupati di come questo geoide basso sia nato“, spiegano i geoscienziati Debanjan Pal e Attreyee Ghosh nel loro articolo pubblicato, che descrive la loro nuova ipotesi di lavoro. Con il termine geoide si indica la superficie equipotenziale del campo gravitazionale terrestre, che coincide con il livello medio del mare; si ottiene considerando una superficie sempre perpendicolare a un filo a piombo, cioè alla direzione della forza di gravità. Il geoide tiene conto delle irregolarità gravitazionali prodotte dalla presenza di montagne (maggior gravità dovuta alla massa) o di materiali meno densi come l’acqua degli oceani (quindi minor gravità). Il geoide è un modello fisico in quanto descrive il profilo della superficie terrestre al livello del mare rispetto al quale si misura l’altezza ed è anche un costrutto matematico in quanto tiene conto delle variazioni di gravità. Ora, gli scienziati pensano che la risposta si trovi a più di 1.000 chilometri (621 miglia) sotto la crosta terrestre, dove i resti freddi e densi di un antico oceano si tuffarono in un “ cimitero di lastre ” sotto l’Africa circa 30 milioni di anni fa, sollevando roccia fusa calda. Ma i loro risultati, basati su modelli computerizzati, difficilmente risolveranno un acceso dibattito sulle origini del geoide, almeno non finché non saranno raccolti ulteriori dati.

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Nel 2018, un carico di scienziati del Centro nazionale indiano per la ricerca polare e oceanica ha deciso di posizionare una serie di sismometri lungo il fondale marino della zona di deformazione, per mappare l’area. Essendo così al largo, in precedenza nella zona erano stati raccolti pochi dati sismici. I risultati di quell’indagine del 2018 indicavano la presenza di pennacchi caldi di roccia fusa che si sollevavano sotto l’Oceano Indiano e contribuivano in qualche modo alla sua grande ammaccatura. Ma era necessaria una visione più ampia per ricostruire il basso geoide nelle sue fasi iniziali. Così Pal e Ghosh hanno ripercorso la formazione del massiccio geoide modellando il modo in cui le placche tettoniche hanno sfiorato il mantello caldo e appiccicoso della Terra negli ultimi 140 milioni di anni. Allora, la placca tettonica indiana stava appena iniziando a staccarsi dal supercontinente Gondwana, per iniziare la sua marcia verso nord. Con l’avanzare della placca indiana, il fondale marino di un antico oceano chiamato Mare della Tetide sprofondò nel mantello terrestre e dietro di esso si aprì l’Oceano Indiano. Pal e Ghosh hanno eseguito simulazioni utilizzando più di una dozzina di modelli computerizzati del movimento delle placche e dei movimenti del mantello, confrontando la forma della bassa oceanica prevista da tali modelli con le osservazioni dell’ammaccatura stessa. I modelli che riproducevano il basso geoide dell’Oceano Indiano nella sua forma attuale avevano tutti una cosa in comune:

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La risposta anche se non si tratta di un buco nel senso stretto del termine.

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Fonti:

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#buco #oceanoindiano #spiegazione #studioscientifico #scienza

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