“Estati estremamente calde già tra gli anni ’50 e ’60 con decessi per malori”: ma i ritagli dei vecchi giornali riguardavano casi rari e non molto frequenti. La differenza con i cambiamenti climatici del XXI secolo

Mentre il rapporto scientifico sul monitoraggio climatico offerto dal servizio europeo “Copernicus” (che definisce, sostanzialmente, quello del 2024 il “mese di giugno più caldo di sempre“), sul web circolano anche altre forme di interpretazione delle ondate di calore estremo che sta caratterizzando buona parte dell’estate del 2024: molteplici sono infatti le scansioni digitalizzate dei ritagli di alcuni popolari giornali cartacei italiani – risalenti ad un periodo compreso tra gli anni ’50 e ’60 – che dimostrano come il fenomeno del caldo intenso ed elevato (come anche quello della siccità e di malori e decessi ad esso associato è infatti vero che anche negli anni ’50 e ’60 (come anche molto tempo prima e molto tempo dopo) fosse già all’epoca un fenomeno noto, anche se straordinario. E’ infatti vero che ci sono state estati molto calde in Italia, con temperature che hanno anche occasionalmente superato i 40 gradi. Tuttavia, si parlava di casi eccezionali e non molto frequenti:

uno dei grafici diffusi da Copernicus

Molti dei lettori più grandi ricorderanno infatti le estati molto calde della metà del XX secolo come anche molte estati dal clima particolarmente fresco e quindi per nulla paragonabile a quello del mese di giugno del 2024. Dal 2019, le estati sembrano essere sempre più caratterizzate da ondate di calore estremo, riducendo notevolmente l’eccezionalità del passato. Nel ricordare ai lettori l’importanza di affrontare le tematiche con metodi meno assolutisti e più razionali, vogliamo anche condividere le informazioni aggiornate che spiegano come le ondate di calore di oggi sono diverse da quelle storicamente ricordate per svariati motivi:

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1. Intensità e frequenza: Le ondate di calore del 2024 sono state più intense e frequenti di quelle del passato. Ad esempio, l’ondata di calore del 2003 in Europa ha causato la morte di oltre 70.000 persone, mentre l’ondata di calore del 2010 in Russia ha provocato oltre 55.000 morti.

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2. Durata: Le ondate di calore di oggi durano anche più a lungo. L’ondata di calore del 2018 in Europa è durata oltre due mesi, mentre l’ondata di calore del 2021 in Canada e negli Stati Uniti è durata diverse settimane.

3. Impatto: Le ondate di calore di oggi hanno un impatto maggiore sulla salute umana, sull’agricoltura e sugli ecosistemi. Questo perché il cambiamento climatico ha reso il pianeta più caldo e secco, il che rende le persone più vulnerabili agli effetti del caldo estremo. Le ondate di calore stanno anche danneggiando le colture e riducendo la disponibilità di acqua, il che sta mettendo a dura prova la sicurezza alimentare in molte parti del mondo.

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4. Causa: Le ondate di calore del passato erano causate da una variabilità naturale del clima, mentre le ondate di calore di oggi sono rese più probabili e gravi dal cambiamento climatico causato dall’uomo.

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In sintesi, le ondate di calore di oggi sono più intense, frequenti, durature e hanno un impatto maggiore rispetto a quelle del passato. Questo perché il cambiamento climatico ha reso il pianeta più caldo e secco, il che crea le condizioni ideali per eventi meteorologici estremi come le ondate di calore. Utilizzare dei ritagli di giornale senza spiegare bene ai lettori che le emissioni dei gas serra prodotte dall’uomo (oltre a quelle naturalmente emesse dai vulcani e da altre attività naturali) stanno accelerando l’innalzamento delle temperature, vuol dire aumentare il rischio della diffusione di fake news (o comunque notizie fuorvianti) che spiegano la realtà soltanto in maniera parziale e non completa. Una realtà a metà che forse potrebbe piacere soltanto a coloro che guadagnano dalla vendida di petrolio e carbone.

#caldo #clima #fakenews

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